Dopo tutte le sperimentazioni, il Comune si arrende alla clausola di non concorrenza al carissimo People mover: di giorno, l’unica alternativa è una navetta limitata al Maggiore (a tariffa urbana, almeno), poi si cambia sulla rete ordinaria, caricandola di più passeggeri e bagagli con disagio generale. Che fregatura si è presa la città.
Sembra essere arrivata a un punto la lunga saga del collegamento per l’aeroporto alternativo al People mover: dopo varie sperimentazioni dal forte sapore di presa in giro in questi giorni Comune e Tper hanno introdotto la navetta Q.
Premessa: nel contratto di esercizio firmato anni fa da Palazzo d’Accursio con Marconi-Express (25% Tper, 75% privati), c’è una clausola che vincola la città a non prevedere servizi di trasporto pubblico locale concorrenziali con il Marconi Express, il cui biglietto di corsa singola è arrivato a costare oggi 12,80 euro, più del doppio dei sei euro che servivano fino al 2020 per la vecchia linea BLQ. Per questo fino a oggi si sono viste solo navette limitate all’Ospedale maggiore (il 944, a 4 euro) oppure dirette in centro (949) ma a 9,80 euro, un prezzo vicino a quello della monorotaia che parte da via Carracci.
Una buona notizia la possiamo registrare: sulla nuova navetta Q si viaggia con i normali titoli urbani, compresi il biglietto base da 2,30 euro e i vari abbonamenti. Tuttavia, dalle 5,40 alle 24 la nuova linea, proprio come la 944 ora soppressa insieme alla 949, permetterà solo di arrivare all’Ospedale Maggiore: per ogni altra destinazione, bisognerà continuare il viaggio sugli autobus ordinari, come 19, 23 e 35, trascinandosi dietro i bagagli del viaggio aereo. Compito non semplicissimo negli orari di maggiore affollamento, nei quali peraltro l’ingombro delle valigie diventa un disagio anche per tutte le altre persone a bordo. Si può sperare che, in futuro, qualche miglioramento arriverà dall’attivazione della linea rossa del tram, se non altro per la capienza delle carrozze. In orari notturni, quando la monorotaia chiude, la Q è invece prolungata in stazione.
Dunque il Comune si è arreso, concorrenza al People mover come questo giornale scrive da anni non si può fare. Per andare e tornare dall’aeroporto nella città più progressista ecc ecc avremo un servizio “di serie A” comodo e veloce per chi può permettersi di aggiungere 12,80 euro andata e altrettanti al ritorno al prezzo di un volo aereo. Per le decine di migliaia di persone studenti o lavoratrici precarie che vivono a Bologna, magari prenotano il volo per tornare dalla famiglia di origine una volta l’anno con mesi e mesi di anticipo per trovare una sempre più rara offerta low cost e faticano a permettersi il People mover, nonchè per le tante persone che al Marconi devono andarci perchè all’interno dell’aeroporto ci lavorano, c’è il servizio “di serie B”, con uno o due cambi di mezzo bagagli al seguito. E a proposito: sulla navetta Q, per ogni valigia più grande di un trolley ‘taglia Ryanair’ bisognerà pagare un biglietto a parte, come previsto dal regolamento di viaggio di Tper per qualsiasi bus. Infine, chi sul 19 o 23 si troverà a cercare un posto dove mettere i piedi in mezzo alle valigie di chi proviene o e diretto all’aeroporto, si arrangi e maledica la grande fregatura che la città si è presa decidendo di costruire un’infrastruttura troppo costosa per essere davvero utile.