Prima e dopo il blitz nell’Aula magna di Santa Lucia, con buttafuori e celere in azione, diverse realtà prendono posizione a fianco di Bartleby e contro l’ipotesi di sgombero: comunicati in aggiornamento.
Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà alle/ai compagn* di Bartleby per le minacce di sgombero che state subendo.E’ paradossale e frustrante che l’Alma Mater voglia porre fine alla stessa esperienza che, tra le altre cose, nelle ultime settimane riempie le aule universitarie con il seminario sul tema dei femminismi e dell’intersezionalità delle lotte.
E’ assurda la mancanza di volontà di comprendere che le studentesse e gli studenti di questa città desiderano un nuovo approccio alla formazione e alla condivisione dei saperi, e ancor più assurdo è ignorare l’importanza del percorso che Bartleby sta portando avanti da anni e che spesso ci ha viste al suo fianco.
Ci teniamo quindi a esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà a Bartleby e a invitare tutt* al presidio di venerdì 26 alle 12.00 in rettorato.
Mujeres Libres
Con Bartleby
Da un lato buttafuori palestrati, celere in antisommossa e minacce di sgombero. Dall’altra produzione culturale, libera socialtà, laboratorio politico e autogestione come percorso in grado di liberare le energie migliori di Bologna. La situazione vissuta in questi giorni da Bartleby ci pone di fronte, ancora una volta, ad una dicotomia che la dice lunga su una città che si compiace nel definirsi metropolitana e all’avanguardia, ma che in realtà vediamo divenire sempre più provinciale.
Si può interpretare diversamente una scena come quella vista in Santa Lucia, con un’Università che assolda un battaglione di gorilla alla stregua di una discoteca di terza classe? Si può interpretare diversamente un sindaco che dice di “detestare” chi contribuisce a rendere viva questa città, solo perchè si sottrare alle logiche di una rappresentanza sempre più decadente? No. Non ci sono altre chiavi di lettura quandosi tenta di ridurre ogni complessità a problema di ordine pubblico e vuota legalità, trincerandosi dietro un formalismo opportunista che guarda la realtà con il paraocchi: “Sei o meno un’associazione costituita? Hai partecipato all’apposito bando?”. La sostanza è un altra. Lo sappiamo noi, lo sanno le tante persone che ogni giorno attraversano l’esperienza di Bartleby e degli altri spazi autogestiti di Bologna.
Al fianco di Bartleby!
Vag61 – Spazio libero autogestito
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Anche noi sosteniamo Bartleby!
Rispondiamo in questo modo all’appello del collettivo, che qualche giorno fa chiedeva: “ai compagni alle compagne che ci hanno accompagnato fin qui, agli amici e alle amiche che abbiamo incontrato in questi anni, agli studenti e alle studentesse, ai precari e ai vicini di casa, docenti ricercatori e ricercatrici, a tutte le realtà cittadine, spazi sociali, associazioni formali e non, a tutt* coloro che insieme a noi vogliono che Bartleby abbia uno spazio in città, di tenersi pronti, di consultare i nostri profili fb e twitter. Avremo bisogno di tutta la vostra repentina solidarietà per dare una risposta forte in caso di sgombero e per riprenderci ciò che ci spetta. Bartleby here to stay”.
L’esperienza del Bartleby non solo e’ una delle principali ricchezze di questa città, Bologna, e del suo Ateneo, che tiene anche noi precari dell’Alma Mater sotto continua minaccia di sgombero ad ogni scadenza di contratto.
Il “Preferisco di no” detto dal Bartleby e’ anche la nostra esperienza. Il collettivo ha infatti sempre aperto le porte di via San Petronio Vecchio alle nostre assemblee, ai nostri dibattiti e a nostri problemi. Il Bartleby oggi e’ il luogo a cui Roberto Roversi ha lasciato parte del suo fondo, affinché fosse custodito, ma accessibile nella Common Library.
Non ci possiamo rassegnare al fatto che il problema della cultura indipendente sia ricondotto ad un semplice tema di gestione dell’ordine pubblico, come avvenuto in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.
Non possiamo fingere che il comunicato faticosamente letto dal collettivo in quella stessa occasione non ci riguardi. Non possiamo concepire l’idea di negare il diritto di parola a chi pacificamente chiede di poter esprimere il proprio punto di vista in presenza di altri studenti.
All’appello lanciato oggi e accolto dalla stampa dai “docenti preoccupati” aggiungiamo il nostro affinché il dialogo con gli studenti e le studentesse del collettivo non venga mai a mancare. Sosteniamo e controlliamo anche noi la situazione e, come tutti gli altri soggetti che ci hanno preceduto nel dimostrare il loro supporto, restiamo pronti a dare il nostro sostegno a chi da anni si qualifica per i suoi progetti di trasformazione dal basso del modo di fare ricerca, di studiare, di produrre e condividere saperi.
Rete dei Ricercatori Precari di Bologna
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Noi sosteniamo Bartleby!
In questi ultimi giorni stiamo seguendo con grande apprensione le notizie di stampa relative ad un possibile ed imminente sgombero forzato della sede di via San Petronio Vecchio attualmente assegnata dall’Ateneo di Bologna al Collettivo Bartleby. Di fronte ad un’esperienza che giudichiamo estremamente ricca e positiva sotto ogni punto di vista, sia per l’Ateneo sia per la città (per tutti valga il recentissimo progetto di dare vita ad una sezione “Roberto Roversi” della Bartleby Common Library), non ci rassegniamo al fatto che il problema sia ricondotto ad un semplice tema di gestione dell’ordine pubblico. La situazione che si è venuta a determinare l’altro ieri presso l’Aula Magna di Santa Lucia in occasione dell’evento AlmaFest è senza precedenti e ci ha lasciato sgomenti: in nessun caso si dovrebbe anche solo concepire l’idea di negare il diritto di parola a chi pacificamente chiede di poter esprimere il proprio punto di vista in presenza di altri studenti. Rinnoviamo quindi il nostro più accorato appello al Rettore Ivano Dionigi e al Sindaco Virginio Merola affinché il dialogo con gli studenti e le studentesse del collettivo non venga mai a mancare, in vista dell’individuazione di una soluzione che possa tutelare i legittimi diritti di tutte le parti in causa e al tempo stesso essere di piena soddisfazione per Bartleby. Continueremo a monitorare la situazione, sempre pronti a dare il nostro sostegno a chi da anni si qualifica per i suoi progetti di trasformazione dal basso del modo di fare ricerca, di studiare, di produrre e condividere saperi.
I Docenti Preoccupati dell’Ateneo di Bologna
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[…] Diamo inoltre solidarietà agli attivisti e alle attiviste di Bartleby, sotto sgombero e che oggi si sono visti ancora una volta, a suon di manganelli, chiudere la porta in faccia dall’università della crisi […]
Cua
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Bartleby sotto sgombero ossia il suicidio della vita culturale di una città…
Bartleby, l’atelier della produzione indipendente che da tre anni offre centinaia, letteralmente centinaia di iniziative culturali completamente gratuite è di nuovo sotto minaccia di sgombero. L’Università di Bologna non ha voluto o non è stata capace di trovare una soluzione che garantisca, al di là di qualsiasi posizione preconcetta, una sola cosa, tanto semplice quanto di vitale importanza: che quello che Bartleby e i suoi studenti, musicisti, precari fanno per Bologna possa continuare ad esistere.
Concordanze è ensemble in residence di Bartleby. Bartleby e’ il luogo dove avviene un miracolo che quest’anno è alla sua terza edizione: un stagione di concerti frequentata da centinaia di giovani che ascoltano musica classica, avvicinandosi con passione e spontaneità ad un genere che difficilmente si trova nelle loro raccolte di MP3, ma che grazie a questi concerti imparano a capire e ad amare. E’ a Bartleby che possiamo provare, sperimentare ed avere una casa. Anche se Bartleby è ben più di un semplice luogo fisico. E’ per noi l’opportunità di avere un pubblico vero: eterogeneo, privo di pregiudizi, curioso e soprattutto attivo. Il pubblico che la musica di Mozart, Brahms e Mahler davvero si merita!
Non è la prima volta che ci troviamo a farlo, purtroppo, ma anche questa volta vogliamo esprimere la nostra totale solidarietà, vicinanza e complicità con Bartleby e tutti e coloro che lo animano. Inoltre, chiediamo a gran voce che tutta la città si esprima, dai partiti politici ai cittadini, affinchè a Bartleby e ad altre esperienze simili venga riconosciuto il loro reale valore, affinchè sia chiaro una volta per tutte che questa città non può e non deve sperperare la sua vera ricchezza: la produzione culturale e la socialità che vengono dal basso e sono accessibili a tutti come un vero e proprio diritto della persona.
Invitiamo tutti a fare altrettanto, inviando una mail a bartlebyoccupato@gmail.com oppure a postare un messaggio sul profilo FB o twitter di Bartleby.
Ci auguriamo sia l’ultima volta che ci troviamo a dover scrivere righe di questo tenore, ma lo faremo e rifaremo ogni volta sarà necessario.
Associazione Concordanze
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Il Partito della Rifondazione Comunista di Bologna esprime pieno sostegno all’esperienza di Bartleby, che è costretta a subire l’ennesima assurda minaccia di sgombero. Chiudere con un’azione repressiva, come avrebbe intenzione di fare l’Università, un importante luogo di aggregazione socio-culturale, che ha arricchito e sta arricchendo la città di Bologna, non soltanto è sbagliato, ma è da irresponsabili. Invitiamo caldamente l’Amministrazione Comunale di Bologna a intervenire, per scongiurare in maniera definitva che Bartleby diventi uno spazio chiuso e per fare in modo che invece possa continuare ad essere uno spazio libero e aperto e possano continuare le sue attività.
Prc Bologna
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Dover ragionare di ultimatum e scadenze che potrebbero aprire la strada ad un intervento delle forze dell’ordine ci sembra paradossale e irragionevole quando si tratta di un’esperienza che quei locali ha utilizzato dal 2010 ad oggi per creare ricchezza culturale a beneficio della citta’ e per tutti accessibile e disponibile. Per questo chiediamo all’Universita’ di Bologna di non procedere sulla via dello sgombero e all’amministrazione comunale di impegnarsi come promesso per individuare una soluzione adeguata che permetta a Bartleby di proseguire le attivita’ e a Bologna di non perdere questa ricchezza.
Gruppo Sel in Consiglio comunale