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Como / La polizia sgombera i migranti dalla stazione

La questura ha emesso due fogli di via nei confronti di attivisti del campo autogestito. Dal presidio: “Queste mosse, già consolidate in altre città d’Italia, vogliono provare a spezzare la solidarietà. Rispondiamo con una sonora pernacchia”.

22 Settembre 2016 - 17:27

Como (foto fb Abbattere le frontiere Como Chiasso)“La polizia ha sgomberato i portici della stazione dai migranti e dalle loro poche cose, che sono state in maggioranza buttate via. Se è vero che ha evitato di caricare i presenti è solo perché al momento non può permetterselo, data l’attenzione mediatica che è concentrata su Como, non perché non ne abbia il desiderio”. A raccontarlo dalle pagine Facebook “Abbattere le frontiere” sono i solidali che da giorni seguono l’evolversi della situazione al confine con la Svizzera. L’operazione era già stata in parte annunciata quando nei giorni scorsi veniva preparato il campo profughi fuori città.  Dei migranti che da settimane vivevano nell’area intorno alla stazione, secondo quanto riportato, “alcuni sono andati nel lager governativo, mentre alcune decine, invece, si sono rifiutati e hanno trovato un’altra sistemazione fuori città”.

Nel frattempo è anche arrivata la notizia sui primi fogli di via che la questura lombarda ha emesso nei confronti di due attivisti: “Con lo sgombero del campo, anche le prime azioni repressive della questura si stanno concretizzando: ad ora è giunta la notizia di due fogli dia via per un anno da Como consegnati ad altrettanti compagni. Probabilmente ve ne sono altri in arrivo”. Tra le azioni contestate dalla polizia c’è la partecipazione alle attività della cucina autogestita lo scorso 5 settembre.

“Queste prime mosse, già consolidate in altre città d’Italia, vogliono provare a spezzare la solidarietà creatasi fino ad ora e fiaccare il morale dei solidali. Rispondiamo con una sonora pernacchia affermando con ancora più forza che siamo noi a decidere dove e con chi stare e non certo la questura! Abbattere le frontiere ogni giorno” è il messaggio diffuso dal gruppo di solidali.