La chiamata, a firma “Bologna scende in piazza”, rivendica “reddito per tutte e tutti”, “un nuovo concetto di salute”, “messa in sicurezza delle scuole, potenziamento del trasporto pubblico, blocco degli sfratti, affitti, mutui e utenze”. Solidarietà ai manifestanti denunciati sabato da Xm24 e Noi Restiamo.
“Torniamo in piazza per incontrarci e per dire insieme che lotteremo, proprio ora, per tutto quello che ci serve per vivere: salute, soldi, dignità!”. L’annuncio, a firma Bologna scende in piazza, è stato diffuso nel pomeriggio di oggi, in continuità con il corteo di sabato scorso caricato dalla polizia dopo il sanzionamento delle vetrine alla Galleria Cavour. L’appuntamento è per questo sabato alle 16 in piazza del Nettuno.
“Dopo tanti segnali e numerose piazze che in queste settimane hanno reclamato salute e reddito – si legge nel testo – anche sabato 7 novembre a Bologna si è urlato: dateci i soldi, ora! Si è ulteriormente resa visibile una faglia nella società. Da un lato ci sono i ricchi che possiedono soldi e privilegi; dall’altro chi i soldi non ce li ha, precariato giovanile e non solo, gli strati popolari, la moltitudine di donne che hanno dovuto abbandonare un lavoro precario perché inconciliabile con il lavoro di cura, il mondo della scuola considerato un mero parcheggio, vecchie e nuove forme di povertà, chi lavora in nero, chi aspetta la cassa integrazione da mesi, chi sta davvero pagando questa crisi sanitaria ed economica. In quest’epoca pandemica, più che mai da un lato c’è chi può permettersi cure costose, dall’altro chi muore nel ricatto tra lavoro e salute. Prima di un possibile lockdown, nelle piazze, sta scendendo chi è più arrabbiat* per l’andamento della crisi, chi se rimane a casa sarà senza soldi e senza lavoro, chi una casa non ce l’ha o rischia di perderla, chi è costretto a lavorare per paghe da fame, chi corre il rischio di ammalarsi perché la salute da tempo non è un diritto universale ma un privilegio e una fonte di profitto. Interi settori sociali abbandonati a sé stessi, in solitudine e impoverimento, mentre nelle case la violenza di genere imperversa. Scuola, servizio sanitario e trasporto pubblico dovevano essere le priorità per garantire la tenuta in questa fase: Governo Conte e Giunta regionale di Bonaccini poco e male hanno fatto in questi mesi, minimizzando la situazione e perseguendo gli interessi dei privati”.
Prosegue il comunicato: “Altro che ‘clima di tensione contro i DPCM’: il clima di tensione c’è perché le nostre tasche sono vuote e le nostre oppressioni sempre più forti! Si scende in piazza, anzi, per rivendicare tutte le misure possibili per difendere la salute, tutte le risorse necessarie per non trasformare questa necessità nell’ennesimo ricatto tra salute e reddito, per dire che le risorse devono essere prese lì dove si trovano colpendo le grandi ricchezze, per reclamare salute, soldi e dignità subito! I ricchi si stanno riorganizzando e non vogliono più essere disturbati nelle loro fortezze dello shopping, del lusso e dell’opulenza. Ci dicono chiaramente che anche quest’anno per loro sarà una festa. La politica continua a privilegiare gli interessi della rendita, del profitto e della “grande fabbrica”, a privatizzare welfare e sanità. A chiudere sono solo la scuola e i luoghi della cultura considerandoli orpelli non indispensabili. Ma fuori dalle loro fortezze premono e premeranno sempre in di più. Dalle piazze, allora, arriva il tempo di cambiare il segno a questa crisi. Rovesciare i termini di ricchezza e povertà, conquistare subito reddito per tutte e tutti, imporre un nuovo concetto di salute (accessibile, di prossimità, che metta al centro le persone e non il profitto), collocare nel basso della società la decisione sull’uso dei soldi per la ‘next generation’, messa in sicurezza delle scuole, potenziamento del trasporto pubblico, blocco degli sfratti, affitti, mutui e utenze”.
Intanto, torna sulla manifestazione di sabato scorso anche un comunicato di Xm24: “Nonostante tutto dopo gli ultimi dpcm abbiamo visto come la rabbia stia esplodendo in molte città d’Italia. Piazze eterogenee, difficili da incasellare, ma accomunate da una stessa rabbia e rivendicazione: che a pagare questa crisi siano i ricchi! Vero è che certe piazze subiscono il tentativo di strumentalizzazione da parte delle destre, ma altrettanto vera è però la rabbia di chi scende in strada e pratica forme di conflittualità spontanea per farsi sentire e non rimanere invisibili. Chi non percepisce il grido di una generazione senza presente nè futuro è sordo o non vuole sentire. Durante il corteo di sabato 7 Novembre a Bologna abbiamo assistito a una repressione spropositata da parte della polizia che ha caricato brutalmente la testa del corteo e tenuto in fermo un compagno e una compagna dopo averli gratuitamente malmenati. A loro vanno il nostro affetto, la nostra solidarietà e la nostra complicità. Continueremo a lottare contro la repressione, così come contro la devastazione ambientale e contro il militarismo e la società capitalista. Lotteremo per porre fine allo sfruttamento ed al ricatto del salario, al privilegio di pochi a scapito di troppe e troppi, per garantire casa e salute pubblica accessibili a chiunque, per una vita degna d’essere vissuta!”.
Interviene anche Noi Restiamo, esprimendo solidarietà ai riders e ai manifestanti denunciati: “Sabato pomeriggio si è tenuto un corteo dei rider, in lotta per i loro diritti dopo il contratto fuffa firmato da UGL, che con determinazione ha portato per le vie del centro la rabbia di un settore che, come altri dove molto spesso sono presenti i giovani, stanno oggi pagando le conseguenze di un nuovo lockdown e dell’inerzia politica del governo. Un governo che in questi mesi non ha fatto nulla e che non sta tutelando in nessun modo le categorie più colpite: giovani lavoratori, studenti, lavoratori con contratti precari o in grigio, lavoratori in nero. Durante il corteo sono state fermate due persone, colpevoli di aver partecipato all’iniziativa di quel giorno. La polizia non ha fatto attendere la sua repressione a chi alza la testa il questo momento difficile. Come se non bastasse, un odg proposto dal PD per condannare le proteste è stato approvato da tutti i partiti trasversali del pil insieme ai fascisti di Fratelli d’italia, che già recentemente avevano fatto sentire la loro solidarietà a confedilizia e a chi esercita davvero violenza in questa città, a forza di speculazione e ricatti sulla casa. Non stupisce che le forze di un governo che in questo momento di crisi stanno favorendo le imprese, insieme all’opposizione di destra, siano sempre pronte ad attaccare chi scende in piazza per chiedere tutele! Il governo crea la miseria e la polizia reprime: questo il copione che si sta mostrando in questo periodo di lockdown!”