Storia e memoria

“Ciao Rudy”

Se ne è andato Rudy Leonelli. Il blog Staffetta lo ricorda come “militante instancabile” dai primi anni ’70, “studioso determinato” che “ha legato la sua notorietà ai profondi lavori su Foucault” e sosteneva la necessità di un antifascismo “non rituale, attento alle dinamiche della destra radicale ma anche alle involuzioni autoritarie delle forze politiche ‘costituzionali'”.

21 Ottobre 2021 - 18:13

“Rudy Leonelli ci ha lasciato dopo una lunga e straziante malattia”. Lo scrive il blog Staffetta, che prosegue: “Ma qui lo vogliamo ricordare per l’intensità della sua attività nel movimento ed in particolare in quell’attività antifascista che lo ha portato nell’Assemblea Antifascista Permanente prime e nel Nodo Sociale Antifascista poi. Sceso da Porretta Terme a Bologna nei primi anni ’70 si buttò a capofitto nelle dinamiche del movimento bolognese; prima costituendo con altre compagne e compagni la Federazione Comunista Anarchica attiva soprattutto in Emilia-Romagna (di quell’esperienza il lascito più significativo sono le pagine della rivista Comunismo Libertario edizione bolognese), ‘sciogliendosi’ poi nel movimento del ’77 di cui fu un’attivista (allora si sarebbe detto un militante) instancabile. Studioso determinato ha legato la sua notorietà ai profondi lavori su Foucault; per quest’attività ha passato diversi anni a Parigi. Anche negli anni del ‘riflusso’ non ha mai mancato di sostenere, promuovere e partecipare alle innumerevoli iniziative di movimento e, anche con animo polemico, a sostenere la necessità di un antifascismo militante, non rituale, attento alle dinamiche della destra radicale ma anche alle involuzioni autoritarie delle forze politiche ‘costituzionali'”.

“Un saggio” di questa posizione, secondo Staffetta, è in una testimonianza che questo giornale ha pubblicato nel 2016, insieme a un intervento dello stesso Rudy risalente al 1992. “Animatore di riviste come Invarianti e Altreragioni ha animato il dibattito politico e culturale italiano e europeo”, conclude Staffetta, inviando “un forte abbraccio alla compagna Vincenza ed al figlio Vlady da tutte noi”, a cui si unisce la redazione di Zic. “Ciao Rudy”.