Acabnews Bologna

Chiude il magazzino: 90 a casa con un messaggio

Due giorni di preavviso per gli addetti del sito bolognese di Logista, segnalano i Si Cobas, affermndo che in questo modo la multinazionale del tabacco “porta avanti il suo piano di ristrutturazione approfittando di una crisi generale che però non ha subito”. Da oggi lavoratori in presidio all’Interporto per decidere come portare avanti la lotta.

02 Agosto 2021 - 10:38

Il messaggio arriva un sabato e 90 persone scoprono che due giorni dopo non avranno più un lavoro: “Da lunedì 2 agosto lei sarà dispensato dall’attività lavorativa. Cordiali saluti”. E’ la segnalazione diffusa dai Si Cobas: “Logista, la multinazionale monopolista nella distribuzione del tabacco, decide di chiudere il sito di Bologna e avvisa tutti i lavoratori con un messaggio WhatsApp inviato sabato 31 luglio verso le ore 22”, racconta il sindacato, spiegando che “sono 65 gli addetti al magazzino di Logista a cui si aggiunge il personale impiegatizio diretto, gli addetti alla vigilanza, il personale delle pulizie. Circa 90 persone che in meno di 36 ore scoprono di non avere più un lavoro. Molti di loro sono in ferie. Nessuno di loro in questi due anni di pandemia si era mai fermato a riposare, perchè i tabacchi si sa sono considerati attività essenziale. Persino di fronte allo scoppio di un focolaio la multinazionale non aveva voluto chiudere un solo giorno. E così mentre gli operai si godono il loro riposo, Logista Italia SpA porta avanti il suo piano di ristrutturazione e approfittando di una crisi generale che però non ha subito, licenzia tutti. Logista decide di chiudere e lo fa senza alcun preavviso, il sindacato viene avvertito con una mail recapitata sabato pomeriggio dal fornitore dei servizi in appalto”.

Continua il comunicato: “Il piano è stato studiato da tempo da parte dei ‘signori del tabacco’. Delocalizzare l’attività? Si ma non all’estero, in Italia verso altri siti, Tortona, Anagni etc… dove il costo del lavoro è più basso. Dove ci sono ancora le cooperative, dove si lavora ancora 12 ore al giorno, dove i livelli di inquadramento sono i più bassi previsti dal Ccnl, dove non ci sono buoni pasto… dove non c’è il Si Cobas, dove non ci sono diritti. Si perchè il problema del sito di Bologna non è certo un problema di produttività ma di costo del lavoro. Un costo del lavoro troppo alto per la multinazionale del tabacco. I piu anziani sono li da 15 anni e ricordano bene cosa fosse il far west della logistica : 15/16 ore di lavoro, buste paga a 900 euro, nessuna sicurezza, caporalato e sfruttamento, nessun diritto. A quel tempo Logista era felice del suo sito produttivo all’Interporto di Bologna. Nel 2013 i lavoratori iniziarono ad organizzarsi con il Sicobas e ottenero dapprima il rispetto dei diritti basilari, poi un netto miglioramento delle loro condizioni economiche, livelli di inquadramento adeguati, buoni basto e premi di produttività etc etc, ma soprattutto ottennero la loro dignità. Logista non chiude per crisi ma per fame di profitto, di un profitto senza scrupoli a cui questo paese ci vorrebbe assuefare. Da lunedì i lavoratori Logista saranno in presidio all’Interporto di Bologna – Area 7 per decidere insieme come portare avanti la lotta per il loro posto di lavoro. La loro certezza in tanti anni di lotte e sacrifici è sempre la stessa , rimanere uniti e lottare. Seguiranno aggiornamenti…”.