Culture

Che cos’è l’hip-hop? Uno “stradario” per addentrarsi nel labirinto [audio]

Pubblichiamo la registrazione della presentazione di “Stradario Hip-Hop” (Edizioni Alegre) che si è tenuta a Vag61 con l’autore Nexus (Giuseppe Gatti) e Eka (Wired Monkeys Crew).

27 Ottobre 2020 - 10:12

“Rap (o MCing), DJing, writing, breaking. Le ‘quattro discipline’ dell’hip-hop, secondo una nomenclatura affermatasi negli anni Ottanta. Oggi ha ancora senso parlare di hip-hop? E che cos’è l’hip-hop?”. Per chi è interessato alla risposta, ecco uno “Stradario Hip-Hop” (Edizioni Alegre): lo firma Giuseppe Gatti, in arte Nexus (ballerino di breaking, regista, performer e arteducatore) che alcuni giorni fa ha presentato il volume al Vag61 di Bologna insieme a Eka (Wired Monkeys crew). In questa pagina pubblichiamo l’audio della serata con le voci di Nexus e Eka.

E dunque: che cos’è l’hip-hop? “Presa di parola emancipatoria delle minoranze meticce- continua la sinossi del volume- o facile viatico per soldi e successo? Indecorose tag sbombolettate sui muri o movimento di controcolonizzazione? Espressione di contestazione nei centri sociali o fenomeno pop mainstream in tv? Immaginario patriarcale e sessista o strumento di lotta femminista? O forse tutto questo insieme? E se è tutto questo insieme, come si racconta? Che rapporto c’è fra Jovanotti e Afrika Bambaataa, Jay-Z e Vasco, Coca-Cola e Fight the Power, dischi in vinile e dischi volanti, Zulu King e drag queen, pantere nere e tori rossi, Jackie Chan e latin hustle, Andy Warhol e Crazy Legz, Ronald Reagan… e la misteriosa danza psionica messa a punto nelle fogne di New York? C’è da perdersi dopo ogni angolo… Ma uno stradario serve proprio a questo: a orientarsi. Guidato da tre maestri Jedi della cultura hip-hop (Danno, Poe One e Phase Two), lo Stradario di Nexus ci conduce nel labirintico mondo della doppia H. Un’epopea urbana fatta di boulevard storici e avenue filosofiche, incroci mortali, tunnel, sentieri sterrati, strade perdute e vicoli ciechi. Nei lunghi boulevard si racconta di segregazione razziale, bande di strada e sette urbane degli anni Sessanta e Settanta; delle ‘quattro discipline’ negli anni Ottanta; della liaison fra hip-hop e centri sociali negli anni Novanta; della sublimazione della scena nella cultura urban negli anni Zero; della nostalgia per i bei tempi andati negli anni Dieci, e di scommesse per gli anni Venti. Nelle avenue, invece, si raccontano le potenzialità pedagogiche, politiche, filosofiche ed espressive che musica, danza e arti visuali hip-hop lanciano nel nuovo millennio. Tre anni di scrittura, quattordici di ricerche, oltre un secolo di storie e rivoluzioni. Insieme saggio, romanzo ed esposizione d’archivio, Stradario hip-hop smonta le narrazioni rap-centriche, politiciste e misogine sull’hip-hop, lanciando nuovi itinerari culturali, transnazionali e gender bender per approcciarsi, come dicevano quei tali, alla ‘scienza doppia H’. Oltre le Quattro Discipline, una narrazione del Quinto Tipo”.

> Ascolta l’audio della presentazione: