Il Coordinamento Migranti dall'Interporto, fuori dal magazzino Sda dove lo scorso 20 ottobre è morto Yaya Yafa: "Basta salari da fame, basta contratti di lavoro di poche ore, basta ricatti sui nostri permessi".
La lotta dei migranti contro il Mattei: “Quello che è stato vinto e quello che rimane da vincere”
"Grazie a alla lotta per la chiusura della struttura in molti hanno finalmente avuto una risposta positiva alla richiesta di asilo e ottenuto un permesso di soggiorno di due o cinque anni", racconta il Coordinamento Migranti, ma "non ci basta e continueremo a lottare: vogliamo che il centro venga chiuso e vengano garantite sistemazioni alternative".
Nuova gara per la gestione del Centro Mattei, ma le/i migranti: “Va chiuso!”
Il Coordinamento incalza il sindaco Lepore anche sui temi del lavoro, dopo la morte di Yaya Yafa: "Migranti e richiedenti asilo che operano notte e giorno nella grande fabbrica dell’Interporto vogliono ricordargli che il loro sfruttamento è legato anche alle scelte politiche e amministrative dell'amministrazione". E nella logistica, intanto, scatta lo sciopero Cobas alla Digitail.
Una piazza “antirazzista, solidale e accogliente” contro la condanna di Mimmo Lucano
Presidio in piazza XX Settembre dopo la dura sentenza emessa a carico dell'ex sindaco di Riace: una vicenda giudiziaria che "deve essere inserita all'interno di una ormai ventennale tendenza di criminalizzazione delle migrazioni, della solidarietà e della libertà di movimento", affermano i promotori della manifestazione.
Per le/i migranti “tanti problemi irrisolti, rassicurazioni del Comune sono lettera morta”
Coordinamento Migranti, Associazione senegalese Cheikh Anta Diop e Associazione lavoratori marocchini fanno il punto su rinnovo del permesso di soggiorno e ottenimento del ricongiungimento familiare e della cittadinanza in vista di un incontro pubblico che stasera intende "portare al centro del dibattito della campagna elettorale le responsabilità dell'amministrazione nel rendere impossibile la nostra vita".
“Un libro sospeso per migranti e sex-worker in carcere”
Con la pandemia per le detenute "aumenta il senso di solitudine e isolamento": l'iniziativa del Movimento Identità Trans mira a "mettere in moto una rete solidale che possa superare i muri del sistema detentivo".
“Aprire subito il tavolo di monitoraggio del Sistema accoglienza”
I corridoi umanitari vanno aperti ma non bastano, scrive l'Adl Cobas in una lettera indirizzata a Comune, Asp, Prefettura, cooperative ed enti gestori: è ora di "cominciare ad agire" perchè è necessario "evitare in tutte le maniere che la 'questione Afghanistan' diventi un punto elettorale e sia strumentalizzato".
Minori non accompagnati, accoglienza in affanno
Decine di arrivi a luglio e agosto, il Comune destina all'emergenza un immobile di Castel Maggiore dove però dovrebbe trasferirsi una comunità terapeutica per persone con dipendenze: la coperta del welfare cittadino è corta.
Afghanistan, centinaia in piazza: “Open the borders”
Grande partecipazione al presidio indetto a Bologna da sessanta realtà associative per chiedere l'immediata apertura di corridoi umanitari per accogliere chi fugge dal regime talebano tornato al potere dopo il disimpegno della coalizione occidentale a vent'anni dall'attacco voluto da George W. Bush.
Da tutta Italia in piazza a Bologna per chiedere corridoi umanitari dall’Afghanistan
In arrivo manifestanti dalle comunità afgane di molte città, aderiscono anche spazi sociali, collettivi, associazioni, sindacati, realtà del terzo settore: "Rimarremo al fianco delle persone in movimento fino a quando non ci saranno canali di ingresso sicuri che tutelino la libertà di muoversi e di restare".
“Subito un corridoio umanitario tra Afghanistan e Bologna”
Lo chiedono Làbas, Ya Basta e Laboratorio salute popolare rilanciando l'appello inviato dalle/i volontarie/i che da due mesi si trovano a Bihac per supportare le persone in movimento sul confine bosniaco-croato: "Le parole di solidarietà espresse da Merola si trasformino in azioni concrete".
In piazza a Bologna: “Giustizia per Youns!”
Manifestazione nella serata di oggi, in piazza Nettuno, in seguito ad un appuntamento rilanciato da associazioni di migranti marocchini e non da tutta Italia e da numerose altre realtà cittadine per prendere posizione sull’omicidio del 39enne El Boussetaoui, avvenuto a Voghera martedì scorso per mano di un assessore leghista. Presenti sorella e fratello della vittima.