Grande corteo da piazza dell'Unità a piazza Maggiore nella giornata internazionale per l'aborto libero, sicuro e gratuito: "La prima manifestazione dopo la vittoria elettorale di Meloni, la prima di una lunga serie di battaglie perché gli attacchi espliciti alle donne, alle persone LGBTQIA+ e alle persone migranti si intensificheranno".
“Jin, Jiyan, Azadi”, anche a Bologna la protesta contro il regime iraniano
"Non ci fermeremo mai", assicuravano stamane le/i manifestanti sotto le Due Torri, in gran parte studentesse/i dell'Alma Mater provenienti dal paese dove proseguono da giorni le proteste innescate dalla morte di Mahsa Amini, morta dopo l'arresto per aver violato le prescrizioni sull'hijab.
Lo stupro di Piacenza, lo stupro di Bologna, la nostra rabbia
Non Una Di Meno: "Sappiamo bene che la violenza contro le donne non conosce distinzioni di classe, passaporto e provienza, ma è agita da un uomo dentro e fuori casa. La matrice di questa violenza è la stessa che agisce contro persone Lgbtiaq+ e contro persone migranti e seconde generazioni".
In piazza nel decimo anniversario della Rivoluzione del Rojava: “Fermare Erdogan!” [audio+foto]
Presidio al Nettuno e corteo: il Memorandum tra Turchia-Svezia-Finlandia "dà il via libera all’esercito turco e alle milizie jihadiste da esso sostenute per una nuova invasione della Siria", mentre il Governo italiano "va nella stessa direzione intensificando i rapporti col regime turco" e "restringendo i margini di agibilità per i/le curdi/e e i/le loro solidali".
In piazza per il diritto all’aborto: “Ci vogliamo viv3 e liber3!”
Al Nettuno presidio e microfono aperto su iniziativa di Non Una Di Meno dopo la sentenza della Corte suprema statunitense: "Anche in Italia il diritto all'aborto continua a non essere garantito. L'accesso all'interruzione di gravidanza è ancora un percorso ad ostacoli".
Rivolta Pride: strade che si riempiono di corpi e desideri [nuove foto]
Un altro racconto per immagini dell'enorme manifestazione lgbtqiap+ che ieri ha invaso la città, sfilando da piazza XX Settembre fino ai giardini Margherita: perchè "la rivolta è desiderio!".
“La rivolta è desiderio”, decine di migliaia al Pride [gallery]
Il lungo corteo attorno ai viali e fino ai giardini Margherita è stato una grande e radicale presa di parola delle persone lgbtqiap+ in lotta contro violenza sistemica ed eteronormatività. In porta Saragozza ricordata l'occupazione del cassero nel 1982.
Torna il Rivolta Pride: “Invaderemo le strade di Bologna!”
Sabato da piazza XX Settembre ai giardini Margherita. "Un lungo percorso ha visto attiviste e le realtà coinvolte impegnarsi per la realizzazione di un corteo accessibile, sicuro e favoloso", comunica la rete Rivolta Pride, che diffonde il documento politico con le rivendicazioni della giornata e prende posizione con un comunicato sulla partecipazione di Polis Aperta.
Nuova contestazione ai “pro life”
Stavolta in piazza Verdi. Laboratorio Cybilla: "Qualsiasi iniziativa che veda la firma della Comunità Papa Giovanni XXIII non sarà tollerata, né in zona universitaria né in tutto il resto di Bologna".
Passeggiata transfemminista: “Rumorosɜ e visibili perché ci vogliamo vivɜ e liberɜ!”
L'iniziativa di ieri sera, partita da piazza San Rocco, è stata lanciata da Non Una Di Meno: "Dall'inizio dell'anno sono 58 le vittime della violenza patriarcale, sette solo a partire dal 5 giugno. Siamo stanchɜ di avere paura, stanchɜ di non essere credutɜ. Sentiamo la necessità di organizzarci, vederci, urlare insieme tutta la nostra rabbia".
Contestata una preghiera antiabortista: “Sul mio corpo decido io!”
Realtà transfemministe a San Giovanni in Monte: "I No 194 si autodefiniscono pro-life ma sono di fatto portatori di messaggi di morte e violenza. Noi resistiamo, resistiamo, combattiamo e ci autodeterminiamo. Oggi glielo abbiamo ricordato, e lo faremo sempre!". Appuntamento al Rivolta Pride del prossimo 25 giugno.
Studentə contro l’accordo Unibo-Difesa: “Strike the war!”
L'intesa lega attività di ricerca, didattiche e formative con la riqualificazione delle caserme. Azione comunicativa del Laboratorio Cybilla: "Rifiutiamo di essere parte di una macchina che si lega e cresce grazie e con chi porta avanti guerre devastatrici ad ogni latitudine del globo proprio a partire dai nostri territori, dai nostri corpi, dalle nostre università".