Entro l’anno cessera l’attività la struttura di Villanova, nessuna prospettiva per i lavoratori che non potranno godere di mobilità né cassa integrazione. Oggi erano in presidio davanti all’albergo.
La storica struttura aperta nel 1979, la prima del gruppo francese Accor in Italia, chiude i battenti entro l’anno e lascia a casa tutti i dipendenti, senza offrire alcuna alternativa di lavoro né su Bologna né su altre città, nonostante vanti 50 alberghi in Italia fra gestioni dirette, management e franchising.
I roboanti annunci di posti di lavoro apparsi recentemente su vari giornali del settore dove addirittura si parla di più di 1.000 nuovi posti di lavoro in Italia, evidentemente non riguardano i dipendenti del Novotel Bologna San Lazzaro.
Accor Italia dopo aver spremuto la struttura, che negli anni ’80 e ’90 ha prodotto profitti da capogiro, grazie anche ai quali sono state aperte numerosi altri alberghi in tutta Italia, non ha reinvestito neanche un euro nella ristrutturazione dell’hotel ormai invecchiato e bisognoso di interventi strutturali importanti.
Peraltro si tratta di un albergo unico nel suo genere e unico sulla piazza, grazie soprattutto alla presenza di una splendida Piscina Olimpionica, cui si aggiungono 4 campi da tennis, giardino e terrazzo, che se valorizzati già da soli garantirebbero un ottimo profitto.
I dipendenti pagano quindi il prezzo di una gestione miope, che di fronte all’aumentata concorrenza e alla congiuntura non favorevole non ha saputo fare altro che tagliare costantemente personale e servizi fino ad arrivare all’attuale conclusione.
Nonostante questa situazione l’Albergo ha ottenuto nel 2013 dei risultati incoraggianti e le previsioni di occupazione per fine anno mostrano segni di ripresa e questo grazie allo sforzo e all’impegno dei dipendenti, molti dei quali lavorano in questo hotel da oltre 20 anni.
Accor, che si vanta di essere un’azienda leader anche per la qualità del clima aziendale e per l’importanza sempre attribuita al “fattore umano”, non si fa scrupoli nel licenziare (senza offrire alcun incentivo né alcuna forma di “buonuscita”) 37 persone che hanno dedicato gran parte della loro vita a questo Albergo e all’azienda.
La situazione dei dipendenti è ulteriormente aggravata dal fatto che il contratto del settore del Turismo non prevede cassa integrazione, né alcuna retribuzione per la mobilità, se non i pochi mesi garantiti dal sussidio di disoccupazione.
I DIPENDENTI DEL NOVOTEL BOLOGNA SAN LAZZARO