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Casa, studenti, Airbnb… Ma chi è Bettina?

Un solo host per 64 appartamenti: dietro c’è una grossa società che gestisce migliaia di alloggi in Europa. Lo segnala Lubo, che oggi ha manifestato davanti al Comune. Blitz Cua all’Unibo store: “Vetrina totalmente falsa”.

08 Ottobre 2018 - 16:55

Chi è Bettina? Ben 64 annunci per l’affitto di appartamenti a città di Bologna sono tutti riferiti allo stesso “host” di Airbnb. Bettina, appunto… Ma dietro a un nome di persona come tanti c’è ben altro. “Bettina è in cima alla piramide di Airbnb Bologna, è una società che gestisce in Italia e in Europa circa 2.000 appartamenti lucrando così sul business del turismo e degli alloggi a breve periodo, e nella nostra città conta, appunto, 64 appartamenti. Osservando con più precisione si scopre, allora, che sono tanti gli hosts di Airbnb a Bologna (Bettina, Andrea, Matteo, ecc) che hanno in gestione o sono proprietari di più appartamenti, e in alcuni casi si tratta di vere e proprie agenzie con alle spalle grandi holding che sfruttano questo portale per fare profitto, sulla pelle di chi invece cerca disperatamente un alloggio, student* ma non solo”. E’ la segnalazione diffusa dal collettivo Lubo, nell’annunciare il presidio che si è svolto oggi pomeriggio, con tanto di tende, davanti al Comune, che “può e deve fare qualcosa”.

La società che su Airbnb si mostra come Bettina, riferisce il collettivo, è la Halldis. “Lo diciamo chiaro e tondo: c’è una differenza abissale- continua Lubo- tra chi gestisce la rendita dei grandi proprietari per trarne profitto e chi invece affitta una stanza nella propria casa per arrotondare la paga; così come, in questo business, c’è una differenza profonda tra chi acquisisce appartamenti e muove capitali e chi invece lavora nelle pulizie e nel servizio di accoglienza. Chi siamo quindi noi? Siamo student* che rivendicano la centralità dell’Università in questa città. Anche noi student* abbiamo fatto la storia di Bologna, e non permetteremo che il progetto di un centro storico vetrina e che gli interessi di pochi ci spazzino via da questa città! Tra l’altro siamo spesso proprio noi che lavoriamo per queste grandi piattaforme del capitale e quindi sappiamo bene quanto è dura scalfire i loro interessi, per questo abbiamo bisogno di più alleati possibili. Per questi motivi l’amministrazione deve prendere una posizione chiara e intervenire al più presto su chi specula sulla città e sulle nostre vite. Per questi motivi ci stiamo organizzando per creare reti di solidarietà per garantire un appoggio ai senza casa e per immaginare insieme un’altra città possibile e necessaria”. Questo mentre “continua il silenzio della Giunta comunale e del sindaco sulla questione dell’emergenza case per gli student* fuorisede, dimostrando così per l’ennesima volta la totale mancanza di interesse”.

Sempre oggi, gli studenti del Cua hanno fatto un flash mob all’Unibo store di via Zamboni 32, entrabdi nel negozio a distribuire un finto assegno intestato a Ubertini e adesivi “Sold out” per denunciare la scarsità di alloggi e il caro-tasse, per poi attacchinare sulla vetrina manifesti e la foto di Salvini che stringe la mano al rettore. “Una vetrina totalmente falsa”, dicono gli studenti

“Oltre la vetrina addobbata di progetti internazionali e multiculturalismo – spiegano su Facebook – c’è in realtà un’università che lavora giorno per giorno per rendere la cultura sempre più d’élite. Lo vediamo con l’aumento degli importi massimi delle tasse, che rientra in un chiaro progetto di eliminazione di una fetta di popolazione studentesca, con i libri a prezzi proibitivi e con affitti stellari. L’Unibo, anziché garantire i servizi a tutti gli studenti, pensa a crearsi una bella immagine attraverso la sua stessa brandizzazione, con felpe, quaderni e gadget vari. Vogliamo un’università che si interessi realmente ai nostri bisogni, non un’università che pensa soltanto ad affermarsi a livello internazionale senza tenere conto delle nostre necessità”. In seguito alla protesta, durata all’incirca una ventina di minuti, il negozioha abbassato la saracinesca anzitempo.