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“Cariche brutali dentro l’Università” [video+comunicato]

Inaugurazione dell’anno accademico della Spisa con il ministro Madia. La Polizia respinge gli studenti a colpi di manganello, una ragazza in ospedale. #Iononlavorogratis: “Questo il benvenuto che riserviamo al Governo”.

12 Dicembre 2014 - 17:22

10847944_555000951301215_4698509137156230388_nViolente cariche da parte delle forze dell’ordine questo pomeriggio in zona universitaria. Decine di studenti erano intenzionati ad entrare nelle aule di via Belmeloro, dove era in corso l’inaugurazione dell’anno accademico della Spisa (Scuola di specializzazione amministrativa dell’Alma Mater) alla presenza del rettore Ivano Dionigi e del ministro della Pubblica amministrazione Maria Anna Madia. “Ci hanno impedito di entrare nonostante fosse un evento pubblico. Polizia schierata all’interno. Siamo stati brutalmente caricati, una ragazza è stata portata via in ambulanza”, scrive Hobo su Facebook. Dopo essere stati violentemente respinti a colpi di manganello, gli studenti si sono fronteggiati con la polizia in tenuta antisommossa per alcuni minuti su via Belmeloro, intonando slogan contro la presenza del ministro e i vertici dell’Università, per poi muoversi in corteo all’interno della cittadella universitaria. A quanto pare la cerimonia di inaugurazione è stata interrotta e il ministro non ha avuto modo di fare il suo intervento.

> Il video diffuso sui social network da Hobo:

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> Il comunicato diffuso dopo l’iniziativa:

Voi la mafia della crisi, noi l’antidoto!

La giornata del nostro sciopero, lo sciopero di student@, precar@ e irrappresentabili, è iniziata alle 9 di questa mattina da piazza San Francesco, con un corteo determinato e conflittuale che ha attraversato le strade del centro cittadino, bloccando la circolazione e i viali. Lungo il percorso sono state sanzionate Bankitalia, Unep, i circoli Rotary e Ncd, l’ufficio stage e tirocini, la sede di Hera: reddito, stop sfratti, no alla “buona scuola”, opposizione alla mafia del capitale, no al Jobs Act e al lavoro gratuito, contro l’avvelenamento e l’impoverimento della crisi – questi i contenuti che abbiamo espresso in modo forte. Il corteo è terminato in Piazza Verdi, comunicando con la zona universitaria: la giornata è ancora lunga, abbiamo detto.

Promessa mantenuta. Alle 15 avrebbero dovuto inaugurare l’anno accademico della Spisa (Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica), in via Belmeloro, con i saluti del pavido Re-ttore Ivano Dionigi e l’intervento della ministra della pubblica amministrazione e della semplificazione Marianna Madia. A dire che le ministre e i ministri della crisi non sono i benvenuti nell’università svenduta dal suo Re-ttore c’erano molt@ student@ e precar@. All’ingresso, dentro il palazzo universitario, hanno trovato digos e poliziotti a impedire la partecipazione a un evento che avrebbe dovuto essere pubblico. L’università è stata messa a disposizione dello sfarzo della casta, mentre student@ e precar@ dovevano restare fuori! Le forze dell’ordine hanno dapprima tenuto fuori gli studenti con calci e pugni, poi hanno violentemente caricato il presidio che rivendicava la legittimità della contestazione. Una studentessa di Giurisprudenza (cioè degli stabili in cui si teneva l’iniziativa) è stata ripetutamente colpita con colpi di manganello ed è stata portata via in ambulanza. Dopo una visita al pronto soccorso, il referto medico dichiara una microfrattura al polso, parecchie contusioni agli arti inferiori (quella più consistente al ginocchio) e alla testa. Altri due studenti sono finiti in ospedale con contusioni agli arti, ora si trovano al pronto soccorso ortopedico.

Il presidio è però rimasto compatto e con determinazione non ha fatto un passo indietro, continuando a contestare l’illegittimità della presenza dei responsabili della crisi dal cortile e dalle finestre dell’aula: “Andatevene via, Bologna non vi vuole”. Alla fine abbiamo ottenuto quello che volevamo: l’evento è stato sospeso, non c’è niente da inaugurare! Questo è il benvenuto che riserviamo alle ministre e ai ministri del governo Renzi e dell’austerity.

Siamo quindi riusciti a fare anche di questa giornata, che la Cgil avrebbe voluto rinchiudere negli stretti confini dell’inutilità, un’occasione di conflitto e opposizione sociale, facendo vivere i nostri percorsi di costruzione di lotte e autonomia. Ora guardiamo oltre, perché c’è ancora tanta ricchezza di cui riappropriarci, tante scuole e università da occupare, tanti luoghi del lavoro gratuito da chiudere, tanti veleni da eliminare… e tanti esponenti di “mafia capitale” da cacciare!

#iononlavorogratis