Ispezione sanitaria a sorpresa dopo la denuncia di Antigone sulle terribili condizioni dell’istituto minorile. In Regione si dicono “profondamente scossi” per quanto emerso, il sindaco Lepore ha buttato la palla nel campo del Governo.
“Diverse criticità in ordine a pulizia, manutenzione e sicurezza”. Le ha rilevate l’Ausl di Bologna durante un’ispezione a sorpresa effettuata nei giorni scorsi all’interno dell’Istituto penale minorile di Bologna. Un controllo richiesto dalla Regione Emilia-Romagna dopo la drammatica denuncia con cui l’associazione Antigone, sulla base di una propria visita, ha segnalato le terribili condizioni di vita nella struttura. E’ solo grazie a questa attività di monitoraggio, dunque, che la Regione e di conseguenza l’Ausl si sono mosse per vedere da vicino cosa succede tra le mura del carcere minorile, nonostante i numerosi segnali di sofferenza che si sono registrati negli ultimi tempi.
Il sopralluogo senza preavviso dell’Ausl, riferisce intanto la Regione, si è svolto lo scorso 22 maggio “mentre erano in corso lavori di pulizia straordinaria iniziati il 21 maggio”: cioè il giorno successivo alla diffusione pubblica del report di Antigone. Anche in questo caso, quindi, va rilevato che è solo dopo l’emersione delle notizie sullo stato dell’Ipm che chi di dovere ha pensato di procedere con una pulizia della struttura che, visto quanto ha riportato l’associazione, era a dir poco urgente.
Durante la visita dell’Ausl, informa ancora la Regione, “è stata visionata la quasi totalità dei locali ad esclusione della cucina, riscontrando diverse criticità in ordine a pulizia, manutenzione e sicurezza“. In particolare “è emerso come alcune camere non siano agibili e come il sovraffollamento possa favorire il potenziale contagio a malattie“. Alle autorità interessate, ora, “verrà inviato apposito verbale di visita ispettiva, così come prevede la norma” e “sono state stabilite ulteriori visite a breve per verificare lo stato dei lavori di adeguamento per metà giugno”.
Gli amministratori regionali si dicono intanto “profondamente scossi” dalla situazione evidenziata da Antigone e ora la Regione “sta interloquendo con la direzione del Centro di giustizia minorile per affrontare le situazioni in cui versano la sezione per giovani adulti della casa circondariale della Dozza e l’istituto penale minorile del Pratello”. Viale Aldo Moro, inoltre, tramite l’assessora Isabella Conti “ha previsto la convocazione della cabina di regia regionale sul carcere, di cui fa parte anche il Comune di Bologna. Quella sarà l’occasione non solo per un aggiornamento, ma anche per studiare insieme nuove modalità di rafforzamento della cabina stessa che facilitino il flusso informativo costante tra istituzioni”.
Nel frattempo, all’indomani della denuncia di Antigone anche il sindaco Matteo Lepore era intervenuto sulla situazione del Pratello, ma solo per buttare la palla nel campo del Governo. A chi gli chiedeva se l’amministrazione comunale può intervenire a fronte di una situazione così preoccupante, il sindaco ha risposto: “Al Pratello la situazione è grave e va affrontata dal Governo in maniera seria. Noi ogni mese visitiamo con assessori, consiglieri comunali e parlamentari sia il Pratello che la Dozza e credo che su questo bisogna davvero che il Governo dia risposte concrete. Noi abbiamo dato disponibilità a chi ci ha chiesto come città di affrontare un progetto condiviso, ma adesso le chiacchiere stanno a zero e le condizioni di chi vive in ambito carcerario devono migliorare”. Questo “al Pratello in particolare, dove non possiamo tenere recluse persone in sovrannumero”, ha aggiunto, segnalando che nel carcere minorile “c’è anche un uso di farmaci molto elevato, non c’è assistenza medica, non ci sono educatori sufficienti e gli spazi sono angusti”.