BolognaFiere, Sgb segnala di aver lasciato il tavolo sul contratto di espansione e di chiedere a a Regione, Comune e Città Metropolitana, “che firmarono il protocollo d’intesa in materia di appalti, legalità, sviluppo e qualità del lavoro” che venga “convocato al più presto il tavolo di sito previsto nel protocollo”.
Un grave incidente sul lavoro, nei giorni scorsi, in una ditta specializzata nel recupero e smaltimento dei pallet.
I fatti, avvenuti a Calderara di Reno, risalgono a qualche giorno fa: un lavoratore di 52 anni è rimasto ferito alla testa da una leva di sgancio del cassone del camion dal quale stava scaricando del legname. Soccorso dal 118, è stato trasportato d’urgenza al Maggiore.
Sempre a tema di lavoro, Sgb segnala di aver lasciato il tavolo di BolognaFiere sul contratto di espansione e di chiedere a a Regione, Comune e Città Metropolitana, “che firmarono con le parti sociali inclusa Sgb il protocollo d’intesa in materia di appalti, legalità, sviluppo e qualità del lavoro” che venga “convocato al più presto il tavolo di sito previsto nel protocollo per monitorare ed avere informazioni preventive rispetto ai progetti di sviluppo e alle prospettive occupazionali e sulla gestione degli appalti” .
Scrive il sindacato: “Finalmente BolognaFiere riapre le attività lavorative, in programma infatti da giugno molte manifestazioni per il 2021 tra cui alcune importanti come Cersaie e Eima. Purtroppo però le condizioni del ‘buon lavoro’ per i lavoratori di manifestazione, cioè quel ramo trasferito forzosamente senza il proprio integrativo in BF servizi, sono ad oggi ancora molto incerte in quanto non si riesce a vedere ‘luce’ sulla condivisione di un contratto integrativo che non prevede per il futuro assunzioni dirette per queste figure, prevedendo invece nella riorganizzazione, pochi coordinatori di tanti precari, possibilmente dichiarati stagionali da qualche accordo sindacale”.
“Quindi oggi – si legge poi – non c’è molto da festeggiare per una ripresa del lavoro in BolognaFiere, che si appresta a firmare un ulteriore fuoriuscita di circa 30 lavoratrici e lavoratori di manifestazione tramite un ‘contratto di espansione’ che prevede un piano riorganizzativo tutto spostato sui lavoratori in appalto. Un contratto che come Sgb abbiamo deciso di non firmare perché, nasconde, e neanche tanto, la prosecuzione del progetto di Boni del 2016 con i licenziamenti di massa, bloccati dalla lotta dei lavoratori”.