Resiste la notte il presidio antirazzista in via San Faustino, dopo lo sgombero all’alba e le violente cariche succedutesi durante la giornata, e resistono i sei migranti sulla gru. Iniziative di solidarietà in tutta italia.
(Testo tratto e adattato dagli aggiornamenti diffusi nel corso della giornata dal sito di Radio Onda d’Urto)
Nella tarda serata di ieri a Brescia un centinaio di persone stazionava ancora in via San Faustino, organizzando i turni per restare in zona tutta notte garantendo una presenza che tuteli i sei migranti sulla gru. L’invito per tutti e tutte è quello di restare in contatto con la Radio,in mattinata verranno date informazioni per partecipare all’iniziativa di solidarietà con gli arrestati. Sono infatti attesi i processi per direttissima al Palagiustizia di Brescia.
Sulla gru non si dorme: i sei immigrati sono ancora in ascolto sulle frequenze della radio e, sotto la pioggia, fanno sapere che, nonostante tutto, stanno bene e vogliono restare dove sono. Anche dal presidio sotto la gru si ascolta la radio e si riesce, attraverso il collegamento telefonico, a comunicare con chi sta 35 metri sopra.
Pesante il bilancio a seguito dei fermi della mattina. In manette ci sono due italiani (Fabio e Diego) e quattro migranti. Arresti chiaramente politici, così come nel caso degli immigrati: colpiti i rappresentanti delle comunità e delle realtà maggiormente coinvolte nella lotta (due egiziani, un pakistano e indiano). Altri dodici migranti sono stati portati al Cie milanese di via Corelli in attesa di espulsione per irregolarità con il permesso di soggiorno. A guidare esplicitamente la macchina della repressione è stato il questore vicario Emanuele Ricifari: lui ha ordinato i fermi, le cariche, lo sgombero del presidio e l’irruzione nei locali della parrocchia di via San Faustino.
Nel pomeriggio sono stati rilasciati Umberto e Rosangela della redazione di Radio Onda d’Urto. Rosangela è stata ferita questa mattina durante le prime cariche. Per lei botte a braccia e torace, con lussazione di una spalla. Alcuni giorni di prognosi e denuncia a piede libero per manifestazione non autorizzata, nonostante la nostra collega fosse sul luogo delle cariche per lavorare. Stessa accusa anche per Licia, altra antirazzista fermata stamani, rilasciata in questi minuti come Rosangela.
> Iniziative di solidarietà in tutta Italia: l’articolo di Melting Pot
> Nei video di CtvTubeStreet una fase delle cariche della mattina in via San Faustino e alcune interviste raccolte al presidio