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Braccia incrociate nella sanità: “Serve un cambio di rotta radicale”

Oggi sciopero dell’Usb, con presidio sotto la Regione: il peggioramento dei dati della pandemia nelle ultime settimane “ha messo in evidenza un sistema sanitario indebolito da decenni di politiche di definanziamento, blocco delle assunzioni e privatizzazioni”. Domenica invece si svolgerà il convegno “Sindemia 0202” con contributi da tutta Italia su salute, sanità, prevenzione e vaccini.

26 Marzo 2021 - 15:00

Usb ha proclamato per oggi lo sciopero regionale dei lavoratori della sanità pubblica e privata, delle aziende pubbliche di servizio alla persona (Asp) e delle cooperative sociali che gestiscono servizi sanitari e socio-sanitari. Nell’occasione si è svolto un presidio sotto la sede della Regione Emilia-Romagna. “Il peggioramento dei dati relativi alle infezioni ad ai decessi nelle ultime settimane, in particolare nella nostra regione, ha messo in evidenza un sistema sanitario indebolito da decenni di politiche di definanziamento, blocco delle assunzioni e privatizzazioni le cui conseguenze oggi ricadono sulla pelle dei lavoratori e della cittadinanza”, scrive il sindacato di base. “Oggi più che mai si rende quindi necessario un cambiamento di rotta radicale nelle politiche sanitarie e socio-sanitarie: le condizioni di lavoro e la sicurezza delle operatrici e degli operatori della salute, la revisioni dei criteri di accreditamento delle strutture socio-sanitarie, il potenziamento della sanità pubblica tramite assunzioni stabili, recupero di posti letto e ripristino delle strutture abbandonate ed il potenziamento della formazione sanitaria sono infatti il presupposto per un miglioramento delle prestazioni sanitarie, al fine di assicurare una presa in carico globale della popolazione e restituire centralità alla relazione di cura”. Usb ha fatto sapere poco fa di avere ottenuto un incontro con l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini per il prossimo 8 aprile.

In piazza anche Materia Grigia: “Le criticità della gestione dei servizi socio sanitari e sanitari sono affare di tutti. Non sono affare dei medici degli infermieri, degli operatori. Le nostre condizioni di lavoro sono lo specchio dello stato di salute del nostro ssn e sono affare di tutti. La giornata di sciopero di oggi riunisce operatori, medici e infermieri, fuori dalle logiche di corporativismo tipiche del nostro settore. Ogni risparmio che viene fatto sui fondi destinati alla sanità ha una ricaduta drammatica sulla salute di tutti i cittadini, prima ancora che sulle nostre condizioni di lavoro. Mentre con la nostra motivazione e con la nostra etica professionale continuiamo a mandare avanti ospedali de finanziati e che ragionano ormai solo come aziende, questo fa comodo a chi con la nostra motivazione e con la nostra abnegazione risparmia. Nella sanità del prossimo futuro il progetto politico è chiaro: tutto deve passare al privato in modo da sgravare completamente il governo da questo onere. E noi non ci stiamo. In una sanità privata il profitto viene prima della salute dei pazienti e dovremo guardarci nelle tasche prima di decidere se farci curare o meno e questo è pericoloso, è disumano. Ragioniamo su questa prospettiva mente ci viene raccontato dalle amministrazioni che il privato fa convenzioni, aiuta il pubblico, viene in sostegno dei cittadini perché non è vero: apriamo gli occhi su questa realtà spietata che cerca il profitto anche in sanità, anche dove sono in gioco vite umane”.

Sempre oggi, intanto, è stato presentata l’iniziativa “Sindemia 0202 – Convegno sulla salute” promossa dall’Assemblea per la salute del territorio di Bologna, la rete Non sta andando tutto bene di Brescia e il Caracol Olol Jackson di Vicenza. “A oltre un anno dall’inizio della diffusione del Covid-19 in tutto il pianeta, col suo tragico impatto in termini di morti e sofferenze”, l’obiettivo è favorire un confronto sul tema della salute e della sanità, della prevenzione e dei vaccini: il convegno si svolgerà in modalità online domenica a partire dalle 10. “Si tratta di un’intera giornata di approfondimento pensata per tentare di orientarsi in modo collettivo nella complessità di quanto è accaduto e sta accadendo in Italia e nel mondo, con il contagio da Sars-Cov2 che ha provocato una pandemia, dagli effetti drammatici sul piano sanitario, ma anche una sindemia, per via delle sue altrettanto tragiche implicazioni sul piano sociale, economico e ambientale. Dalle 10 del mattino alle 19 della sera si alterneranno decine di relazioni di mediche e medici, scienziate e scienziati, ricercatrici e ricercatori, associazioni, reti, sindacati, assemblee territoriali. Un programma denso di contributi da tutta Italia per mettere a confronto i propri punti di vista, condividere esperienze, conoscenze e informazioni”, spiegano i promotori.

La risposta all’appello lanciato per la costruzione del convegno “è stata ci pare importante e sorprendente, con quasi cinquanta relazioni- continuano le realtà organizzatrici- che copriranno i tre momenti in cui verrà suddivisa la giornata del convegno. La prima sessione è dedicata al sistema sanitario, alla sua storia, il suo presente, il suo futuro, le sue funzioni sociali, le persone che ci lavorano, il rapporto tra esso e la società e il territorio. Interverranno esperte ed esperti, sindacati, comitati, assemblee territoriali, case della salute, mediche e medici, camici grigi. La seconda sessione punta a indicare le traiettorie per costruire un concetto di salute, e vedrà confrontarsi reti ecologiste e esperienze territoriali sulla salute, lotte sociali sulla casa, sul mutualismo, sulla scuola o sulla salute, con punti di vista femministi e trans-femministi. La terza sessione è invece dedicata all’analisi della pandemia e del Covid-19 e alla discussione intorno al tema dei vaccini. Interverranno scienziate/i, ricercatori e ricercatrici, medici di base, antropologi, esperte di virologia, docenti, reti ed esperienze sociali che si muovono su questi temi. L’ottica di #Sindemia0202 non è quella di un singolo evento, ma quella del contribuire a costruire un percorso, una processualità capace di muoversi anche in un’ottica di lungo periodo. Per questo invitiamo sin da ora a considerare il convegno del 28 marzo solo come una prima tappa. Ci piace pensare, e ci muoveremo per costruire, sia futuri nuovi convegni nei prossimi mesi, che altri momenti di incontro, approfondimento, iniziativa. Da questo punto di vista il sito ospiterà sia i materiali del convegno che uno spazio di discussione aperto dove poter sviluppare un discorso collettivo”.