Cancellata ieri la scritta apparsa due mesi fa in via Gobetti. Intanto, in Comune si è riaperta la discussione sull’Xm24. Mentre sull’ex caserma Stamoto, dopo anni di abbandono, l’unico progetto emerso finora riguarda un parcheggio.
“A qualcuno non piacciono i murales antifa in Bolognina”. Ieri su Facebook si segnalava e commentava così la cancellazione della scritta “Bolognina zona antifa” comparsa lungo il muro del sottopasso di via Gobetti un paio di mesi fa, durante una passeggiata antifascista promossa dall’Xm24 in vista del 25 aprile. Sembra che a mandare gli imbianchini sia stato il Comune.
Intanto, negli ultimi giorni a Palazzo D’Accursio si è riaperta la discussione proprio sull’Xm24 dopo lo sfratto notificato l’anno scorso dall’amministrazione. Lega, Fi e Insieme Bologna hanno rimesso sul tavolo le solite richieste di sgombero e questa è stata la risposta dell’assessore alla Cultura e al Patrimonio, Matteo Lepore: “Giocare attorno agli sgomberi è una cosa davvero stupida. Sperare che in città si facciano degli sgomberi come finalità della politica e non come mezzo, la considero una cosa di grandissimo squallore, perchè si auspica che le Forze dell’ordine intervengano per manganellare altri cittadini e penso che questa cosa vada assolutamente evitata”. Come amministrazione “confermiamo il nostro obiettivo di realizzare all’interno dell’ex mercato- ha continuato Lepore- interventi per riqualificare tutti gli immobili pubblici”, il progetto complessivo “verrà presentato dal sindaco Virginio Merola e avremo la necessità di utilizzare anche la parte di stecca utilizzata dall’Xm24“. Lepore ha parlato anche di una “nuova proposta che faremo all’Xm24“, dopo che pochi giorni prima Merola in persona aveva ipotizzato di individuare un’area ex ferroviaria per creare un “distretto” dedicato alle attivita’ giovanili, in cui potrebbero trovare posto sia l’Xm24 che Oz, lo spazio dedicato allo sport urbano e ad altre attività che si trova nell’ex Samputensili di via Stalingrado ed è alle prese con lo sfratto inviato dalla nuova proprietà dell’immobile, una società che fa capo all’Unipol.
Nel frattempo, si è avuta notizia dell’ennesimo rallentamento dei progetti di “riqualificazione” che interessano l’area intorno a Xm24, nello specifico quelli della tettoia Nervi e dell’annunciato nuovo centro culturale, causa fallimenti delle imprese coinvolte. Aspetto che, ha affermato Lepore, influisce direttamente anche sulla partita che riguarda il centro sociale di via Fioravanti: “Fare un intervento prima che vengano completati quei cantieri significa lasciare quell’immobile vuoto”. Dunque bisognerà “sincronizzare i tempi”, per l’assessore Lepore: “Liberare l’immobile significa interessarlo subito da interventi di riqualificazione fisica e fare in modo che finiti questi ci siano delle attività”. Ha poi aggiunto Lepore: “Dobbiamo curare i processi in modo che vadano a finire bene” e adottando “soluzioni definitive. Ci vorranno cinque mesi in piu’? Ci prenderemo cinque mesi in più”. Parole che non hanno accontentato il centrodestra ma neanche lo stesso Pd: “Diciamo alla città cosa vogliamo fare e facciamolo in fretta”, è il messaggio che i dem hanno inviato alla Giunta, perchè “l’amministrazione ha mandato lo sfratto e così ha manifestato in modo chiaro che lì non possono stare”.
E a proposito di aree da “riqualificare”, c’è qualche novità in vista per l’ex caserma Stamoto, uno dei tanti spazi sgomberati e poi rimasti abbandonati a Bologna che Zic.it ha elencato nell’inchiesta “Chiedi alla polvere”. Nuova vita per un’area di ben 13 ettari in piena città? Macchè, per ora si parla al massimo di recuperare una zona esterna per ricavarci un parcheggio per i residenti. Il Comune ha annunciato di essere pronto a lavorare su un progetto di questo tipo e c’è l’ok del Demanio (che è proprietario del complesso) per un uso temporaneo, ma manca ancora il via libera del ministero della Difesa perchè, a differenza di altre ex caserme sul territorio, la Stamoto formalmente non è ancora stata dismessa.