Acabnews Bologna

Blocco all’hub Ups, facchini strappano accordo

Lo riferiscono i Si Cobas, protagonisti anche di un altro sciopero all’Interporto. Aggiornamenti sul mondo del lavoro anche da Usb, Sgb e Riders Union. A Pianoro, intanto, ennesimo infortunio.

28 Giugno 2018 - 11:33

“Uniti vinciamo!”. I Si Cobas sottolineano così il risultato ottenuto ieri con uno sciopero nell’hub Ups a Lippo di Calderara. La protesta è partita alle cinque di mattina e “dopo circa due ore di sciopero e blocco delle merci, il picchetto degli operai appartenenti al Si Cobas viene sciolto- racconta il sindacato- visto l’impegno, per iscritto, da parte della cooperativa Rossoblù, che gestisce un appalto all’interno dell’hub Ups, di riconoscere le rivendicazioni dei lavoratori in un accordo che verrà firmato il giorno 9 luglio presso la sede del Si Cobas di Bologna (gli adeguamenti salariali saranno presenti, retroattivamente, già nella busta paga di giugno)”. Ieri, inoltre, ancora i Si Cobas sono stati protagonisti anche di un altro sciopero, in questo caso alla Logista, all’interno dell’Interporto. Gli operai hanno protestato contro i cambi d’appalto “che fanno sparire diritti, tutele e salario”. A sostenere i lavoratori anche il collettivo Crash, che ha spiegato come il blocco è partito “a causa del tentativo dell’azienda di utilizzare un cambio appalto per farli fuori e spostare la produzione in altri stabilimenti”. La promessa dei Si Cobas: “Blocchiamo i cancelli fino alla vittoria!”.

Sempre ieri, poi, è andata in scena un’iniziativa dell’Usb, in piazza dell’Unità, “dedicata ai nostri compagni Abdel e Soumaila“: il ricavato in particolare “contribuirà alla raccolta fondi per i familiari di Soumaila Sacko e il ritorno del suo corpo in Mali”, ha spiegato il sindacato, che con l’occasione ha proposto anche un incontro pubblico “sul regime di diseguaglianza e sfruttamento che si produce all’incrocio tra condizioni di lavoro sempre più precarie e povere, privatizzazione dei servizi di welfare e business dell’accoglienza, razzismo istituzionale gestito quotidianamente da Questure e Prefetture, nonché nelle esplicite politiche razziste e di criminalizzazione della povertà di vecchi e nuovi governi: la continuità Minniti-Salvini è esattamente il paradigma contro il quale bisognerà costruire l’opposizione nelle nostre piazze”. Da Usb anche una presa di posizione sulla scuola dopo “la notizia dell’abolizione della chiamata diretta e del ritorno alla titolarità di scuola per chi ha fatto e ottenuto la mobilità e per gli immessi dell’anno scolastico 2018/19. Sapevamo che l’opposizionmostrata dai dirigenti scolastici verso la chiamata diretta avrebbe dato i suoi frutti nella prima azione di governo, soprattutto a causa della reale farraginosità e discrezionalità del meccanismo di assunzione, che più volte abbiamo denunciato. Si torna, quindi, nella mobilità annuale, all’assegnazione alle scuole sulla base del punteggio di mobilità e di servizio, criteri oggettivi, trasparenti e controllabili da tutti”, ma per Usb non basta perchè “solo l’abolizione dell’intero impianto della Legge 107 possa sanare realmente i problemi che il governo Renzi ha creato”.

L’Sgb, intanto, lancia uno sciopero della sosta per domani perchè “come più volte denunciato, i lavoratori del reparto sosta della Tper, vivono condizioni di lavoro che sicuramente non sono invidiabili e questo è ancora più vergognoso per un’azienda pubblica che produce utili solo grazie all’impegno dei propri dipendenti. Si va dalla cronica mancanza di personale, alla negazione di diritti fondamentali come le ferie, rigido controllo sulle pause, interventi per limitare la possibilità di cambiare turno, tecnologia vetusta e scomoda, lavoratori spiati e pedinati, il tutto accompagnato da un esasperato clima repressivo”.

Un aggiornamento arriva anche dai riders bolognesi che il 2 luglio, insieme ai colleghi di altre città, daranno vita ad un presidio a Roma sotto la sede del ministero del Lavoro “per far sentire la nostra voce al governo e soprattutto alle grandi aziende che lucrano sul nostro lavoro senza offrirci alcuna garanzia. Ci spettano tutele e diritti ed al di là della stesura di leggi ad hoc pretendiamo quello che è nostro!”, è il contenuto di un comunicato firmato da Riders Union Bologna insieme a Riders Union Roma, Deliverance Milano e Deliveroo Strike Riders. L’occasione è il secondo incontro, convocato per quel giorno, del tavolo nazionale “al quale per la prima volta saranno presenti faccia a faccia lavoratori e aziende. Sappiamo benissimo che non ci regalerà niente nessuno, che non siamo di certo gli unici sfruttati nel Paese, quanto sia importante portare avanti questa battaglia e non cedere altre concessioni alle multinazionali”.

Infine, la stampa mainstream ha riportato l’ennesimo incidente sul lavoro per il territorio bolognese: due giorni fa, a Pianoro, un 71enne (socio di una ditta edile) è caduto da un muro di tre metri ferendosi gravemente.