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Berlino / “Non potete sgomberare un movimento” [foto]

A Berlino da 9 giorni decine di rifugiati ed attivisti sono sul tetto della scuola occupata per evitare lo sgombero ancora in corso. Centinaia di solidali in presidio permanente e scontri con la polizia.

03 Luglio 2014 - 12:33

La “Gerhart-Hauptmann-Schule”  è una scuola occupata un anno e mezzo fa da profughi e rifugiati nel quartiere di Kreuzberg a Berlino. Da martedì 24 giugno sono ancora in corso le operazioni di sgombero dell’edificio, dove attualmente vivevano 200 persone, comprese numerose famiglie Rom.

Rifugiati Ohlauer street (Berlino) - © Michele Lapini
Il presidio permanente – © Michele Lapini

l quartiere è uno dei più vivi e politicamente attivi della capitale tedesca, ed il movimento dei rifugiati ha attorno a sè una vasta rete di solidarietà. Anche per questi motivi, quello che doveva essere semplicemente un “trasloco volontario”, come riferivano le fonti ufficiali, si è trasformata  10 giorni di presidio permanente ed una massiccia militarizzazione del quartiere. Molte sono infatti le strade bloccate che quasi 1.000 agenti di polizia, giorno e notte, presidiano con transenne e automezzi. Alcuni rifugiati sono stati trasferiti in altre strutture, mentre alcune decine insieme ad attivisti resistono sul tetto della scuola dallo scorso martedì, con uno striscione che è diventato lo slogan della mobilitazione: “You can’t evict a movement”.

Negli ultimi giorni ci sono stati diversi scontri tra gli attivisti e le forze dell’ordine che hanno cercato più volte di sgomberare i blocchi stradali per impedire il passaggio degli automezzi verso la scuola occupata. Quasi ogni giorno un corteo per la città e centinaia di persone che giorno e notte presidiavano la “zona rossa” transennata e invalicabile. Una forte solidarietà è arrivata dagli abitanti del quartiere, che oltre ad esporre in quasi tutti gli edifici striscioni alle finestre, hanno invaso diverse volte la zona transennata, in protesta contro la militarizzazione del quartiere ed in supporto alla lotta dei rifugiati.

Scontri il 1 luglio a Berlino - © Michele Lapini
Scontri il 1 luglio a Berlino – © Michele Lapini

Da dentro la scuola, i rifugiati hanno fatto una lista di richieste per arrivare ad un accordo in modo da sbloccare la situazione. Molte di queste riguardano i permessi per i rifugiati e la garanzia di rimanere in quella scuola, oltre ad avviare una trattativa con le istituzioni.

Una mossa azzardata, uno sgombero che ha messo più volte in imbarazzo le istituzioni locali e governative, nonchè le forze dell’ordine. Sembra che nessuno voglia prendersi la responsabilità di una vicenda che rischia di diventare molto scomoda. Dall’altro lato invece, la mobilitazione di migliaia di persone che da 10 giorni (e notti) ha di fatto impedito uno sgombero, è un fatto che segnerà la lotta per i diritti dei rifugiati nella città tedesca.

Verso la mezzanotte di ieri, la polizia ha tolto le transenne da Ohlauer street (la via dove si trova la scuola) e dalle altre strade, ma rimangono ancora a presidiare l’entrata della scuola, con centinaia di persone in strada e decine di rifugiati ed attivisti da 10 giorni sul tetto. E’ stato firmato un accordo (accettato solamente da una parte dei rifugiati) nella nottata, che consente alle persone di rimanere in una parte nella scuola, che diventerà poi un centro per rifugiati, ma le richieste politiche sono state del tutto ignorate.

Continua così da giorni la mobilitazione in supporto ai rifugiati nella capitale tedesca, coerenti con uno degli slogan di questi giorni: “We are here, and we will fight! Freedom of movement is everybody’s right!”

Per seguire gli aggiornamenti:

> Info in inglese: ohlauerinfopoint.wordpress.com

> Twitter: @OhlauerInfo, #Ohlauer

> Foto:

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157645476151182/show/