A settembre scadrà la convenzione ma all’atteggiamento di chiusura da parte dei vertici universitari Bartleby risponde con 160 firme del mondo politico e culturale cittadino.
Dopo due anni di intensa attività culturale e politica, di progetti che hanno coinvolto studenti, docenti , artisti e scrittori, l’Università non sembra intenzionata a rinnovare la convenzione allo spazio sociale Bartleby. Questa mattina durante la conferenza stampa gli studenti hanno denunciato l’atteggiamento di chiusura tenuto fino ad ora dai vertici dell’Università e ribadito con forza la volontà di continuare a far vivere gli spazi di via San Petronio Vecchio, ottenuti dopo tre occupazioni e la vittoria di un bando che scadrà a settembre.
“L’unica cosa seria per noi da discutere e’ il rinnovo- afferma Michele- e parliamo di un’assegnazione perenne. Vorremmo che i nostri progetti fossero valutati, anche perche’ avremmo bisogno di piu’ spazio”. Invece, “abbiamo ricevuto dal prorettore Roberto Nicoletti una risposta negativa senza ragioni. Siamo disposti al dialogo, non abbiamo voglia di riaprire uno scontro frontale. Ma sta all’Ateneo trovare una soluzione: apra un dialogo e non continui con questo atteggiamento di completa chiusura”. Tra l’altro, aggiungono gli attivisti di Bartleby, “non e’ vero che questo spazio deve essere trasformato in aule. Il cantiere non comincia prima del 2013 e in ogni caso questa parte dell’edificio non deve essere cantierizzata. Ce l’hanno confermato anche i tecnici dell’Universita'”.
Se chi governa l’Università non sembra voler riconoscere l’importanza del progetto portato avanti da Bartleby, gran parte del mondo culturale e artistico cittadino lo ha già fatto, sono infatti più di 160 le firme di docenti, politici, intellettuali, artisti e scrittori raccolte fino a ora, chiaro segnale, affermano da Bartleby, “della capacità che il nostro progetto ha avuto di far interagire vari soggetti che producono cultura in città producendo valore aggiunto sia per l’Università sia per tutta la cittadinanza.”
> Ascolta gli audio della conferenza stampa:
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> Leggi l’appello di Bartleby:
Bartleby, una scommessa collettiva
Il progetto Bartleby nasce nel 2008 come risposta all’assenza di spazi per la produzione artistica, culturale e indipendente nella città di Bologna. Una città ricca di un tessuto di competenze e saperi, che le amministrazioni degli ultimi decenni, comunali quanto universitarie, non soltanto non hanno valorizzato ma che al contrario hanno continuamente mortificato. Il progetto Bartleby è la risposta che noi, studenti e studentesse dell’Università di Bologna, precari e ricercatori abbiamo dato a quel desiderio diffuso e incontenibile di mettersi in gioco, di cooperare, di sperimentare forme nuove di condivisione di saperi e produzione culturale. Crediamo che l’innovazione sia precisamente il tratto caratterizzante della nostra esperienza. Perché Bartleby è in grado di dare spazio e autonomia alle tante capacità espressive che vivono nell’Università e nella Città. Non c’è innovazione, infatti, senza autonomia dei desideri.
Bartleby è anche un laboratorio politico. Nasce dentro il movimento dell’Onda, che ha portato migliaia di studenti, docenti e ricercatori ad animare le strade, le piazze e gli atenei dell’intero paese contro il ddl Gelmini e i costi dell’allora incipiente crisi economica. Crediamo infatti che questioni come la precarietà, l’assenza di un futuro dignitoso e di diritti, abbiano sempre più bisogno di spazi e di decisioni collettive.
Nel vuoto culturale e politico, che ha caratterizzato la città di Bologna, nel marzo 2010 abbiamo ottenuto l’assegnazione dello spazio in Via San Petronio Vecchio 30/a. La neoeletta amministrazione dell’Ateneo, aveva accettato la sfida che avevamo posto con forza. Da allora Bartleby è diventato un punto di riferimento per la vita culturale e politica, di centinaia tra studenti, ricercatori, docenti, scrittori, artisti e musicisti. In poco più di un anno le mura di San Petronio Vecchio hanno ospitato scrittori come Gianni Celati, Matteo B. Bianchi, i Wu Ming e Antonio Moresco, musicisti quali Vasco Brondi, Guglielmo Pagnozzi, Fabrizio Puglisi, l’Ensemble Concordanze di recente diretto dal principale direttore d’orchestra del Teatro Comunale Michele Mariotti, eventi come il BilBolBul e il B.I.R.R.A. unico festival di riviste alternative in Italia.
Dentro quelle stesse mura sono stati progettati dibattiti e numerose presentazioni di libri, spesso insieme a docenti e ricercatori dell’Ateneo bolognese. Bartleby è anche un luogo in cui temi e piste di ricerca, spesso esclusi dall’offerta didattica dell’Università, vengono approfonditi collettivamente.
Grazie a una donazione del fondo del poeta Roberto Roversi, Bartleby ha allestito un’emeroteca di riviste di storia, letteratura, arte e politica, dagli anni ’50 ai giorni nostri. Centinaia di volumi, spesso introvabili nelle biblioteche, in buona parte già disponibili per chiunque voglia consultarli.
Oggi però la continuità del progetto Bartleby nei locali di Via San Petronio Vecchio è a rischio. L’Ateneo sembra voler fare molti passi indietro rispetto alla sua precedente decisione. Da un dialogo costruttivo si è passati ad un inspiegabile silenzio. Silenzio di fronte a una richiesta di rinnovo e rilancio della sfida che finalmente valorizzava la figura dello studente come protagonista attivo della vita cittadina e universitaria.
Noi crediamo che le questioni poste allora da Bartleby siano ancora centrali, che senza la promozione e l’autonomia della potenza produttiva sociale, la Città e l’Ateneo di Bologna saranno sempre più povere.
Pensiamo che il nostro progetto sia una felice controtendenza e debba assolutamente essere preservata. Soprattutto a fronte dei continui tagli all’università e dell’impoverimento generale della società che comprimono, ancora di più, sia la possibilità di accesso ai servizi culturali che le capacità espressive di tutt*.
Pertanto chiediamo a tutti e tutte voi, artisti, docenti, ricercatori, associazioni e organizzazioni, di firmare questo appello per sostenere il progetto Bartleby e la sua continuità negli spazi di Via San Petronio Vecchio.
Per le adesioni scrivere a studentibartleby@gmail.com
Prime adesioni:
Rete ricercatori precari Bologna
La fabbrica di Nichi Bologna
Milena Naldi, presidente quartiere San Vitale
Francesca De Benedetti, consigliera di quartiere Santo Stefano
Bruno Papignani segretario generale FIOM-CGIL Bologna
Sandra Soster segretaria generale FLC-CGIL Bologna
Alessio Festi segretario generale SLC-CGIL Bologna
Bruno Pizzica, segretario generale SPI-CGIL Bologna
Cathy La Torre, portavoce Sinistra Ecologia e Libertà-consigliere comunale Bologna
Lorenzo Cipriani, consigliere comuale SEL-con Amelia
Francesca Ruocco Coordinamento nazionale precari della conoscenza-FLC
Otello Ciavatti presidente comitato Piazza Verdi, docente Università Primo Levi
Alessandra Sandy Da Frè e SempreVerdi Associati
Valerio Evangelisti
Gianni Celati
Wu Ming
Carlo Lucarelli
Pino Cacucci
Ermanno Cavazzoni
Stefano Tassinari
Tiziano Scarpa
Paolo Albani
Ugo Cornia
Loredana Lipperini, scrittrice e giornalista
Franco Berardi, saggista
Sergio Baratto
Teo Lorini
Redazione della rivista “Il primo amore”
Ensemble Concordanze
Popolo Trasparente Ass. di 95 dipendenti dei Teatro Comunale
Consulta Studenti del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna
Compagnia fantasma
Alivelab
Vag 61
Collettivo studenti medi Utòpia
Atlantide
Antagonismo Gay
Laboratorio Smascheramenti
Spazio pubblico Xm24
Docenti preoccupati
Alessandra Maltoni rappresentante in cda dei tecnici amministrativi
Sergio Brasini (unibo)
Niva Lorenzini (unibo)
Piero Pieri (unibo)
Gino Ruozzi (unibo)
Giovanna Citti (unibo)
Donata Meneghelli (unibo)
Monica Dall’Asta (unibo)
Federico Bertoni (unibo)
Angelo Errani (unibo)
Luisa Avellini (unibo)
Sandro Mezzadra (unibo)
Gigi Roggero (unibo)
Federico Chicchi (unibo)
Giuseppe Ledda (unibo)
Stefano Colangelo (unibo)
Sergio Zappoli (unibo)
Luciano Gualandri (unibo)
Federico Montanari (unibo)
Federico Tomasello (unibo)
Claudia Bellucci (unibo)
Yahis Martari (unibo)
Ezio Puglia (unibo)
Francesca Bernard (unibo)
Michele Filippini (unibo)
Raffaele Laudani (unibo)
Luigi Weber (unibo)
Elena Firinu (unibo)
Giorgio Tassinari(unibo)
Andrea Severi (unibo)
Filippo Milani (unibo)
Anna Borghi (unibo)
Alessandro Sarti(unibo)
Sebastiano Moruzzi (unibo)
Sofia Venturoli (unibo)
Antonio Moranzi (unibo)
Maurizio Matteuzzi (unibo)
Valentina Bazzarin (unibo)
Chiara Aimi (unibo)
Barnaba Maj (unibo)
Barbara Grüning (unibo)
Paolo Cova (unibo)
Rocco De Cia (unibo)
Matteo Ferretti (unibo)
Elisa Vignali (unibo)
Lara Michelacci (unibo)
Yago Nestola Università di Parma
Daniela Lagomarsino Università di Firenze
Danilo Di Genova Università di Roma Tre
Andrea Rapini Università di Modena e Reggio Emilia
Nunzio Dicorato insegnante
Giuseppe Maria Costantini restauratore di beni culturali e docente universitario a contratto
Federico Di Traglia Vulcanologo Precario
Gino Giacovelli insegnante di italiano per migranti
Fausto di Quarto insegnante precario
Renzo Ricchi Docente Liceo Minghetti
Viviana Ciavorella Docente Conservatorio G.B. Martini di Bologna
Maria Serena Teatini,insegnante scuola dell’infanzia Comune di Bologna
Enrico Cavalieri bibliotecario precario
Filippo Bergonzini educatore precario
Matteo Ferrari, radiofonico
Miguel Martinis, musicista
Gaetano Alfonsi, musicista
Alphonso Romeo, musicista
Andrea Lamacchia musicista
Francesca Rambaldi musicista
Alberto Condina musicista
Mino Marani musicista
Francesco Cusa musicista e compositore
Nadia Gherardi
Francesca Cigardi Nosadella due
Carla Marulo musicista
Anahí Dworniczak Musicista
Réda Zine Documentarista, musicista
Sandra Schiassi
Letizia Lomma
Libreria Trame
Giacomo Scarponi violinista
Silvia Salvi violinista
Marco Messa musicista
Elisa Bognetti insegnante conservatorio
Elisabetta Vezzani cantante e attrice
Edoardo Marraffa musicista
Daniele Zamboni musicista
Mauro Drago Prof. D’Orchestra
Alasdair Kelly, prof d’orchestra, teatro comunale di Bologna
Cristiano Tavassi, artista del coro – Teatro comunale di Bologna
Roberta Sassi , artista del coro – Teatro comunale di Bologna
Matteo Garattoni attore e danzatore
Carlo Terrosi Cooperativa Le Macchine Celibi, Associazione BoArt
Nicola Bonazzi regista, drammaturgo, scrittore
Giulia Ventura attrice
Libreria Igor
Elisa Del Pre critica d’arte
Federica Falancia, performer visual art
Alessandro Anatrini, musicista-insegnante
Tommaso Luison, violinista
Filippo Pagotto attore
Marco Lobietti Giuda edizioni
Gianluca Costantini Artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e dell’Accademia Laba di Rimini
Nosadella.due – Residenza per le arti visive
Elettra Stamboulis Associazione Mirada
Luca Zirondoli libraio
Mattia Rampazzo
Guido Giannuzzi, musicista del teatro comunale di Bologna
Gabriele di Giulio musicista scuola popolare di musica Ivan Illich
Leo Mantovani attore
Gaia Mattiuzzi musicista
Michele Sciolla Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna
Yuri Dini danzatore, regista, musico
Nunzia Vannuccini operatrice cinematografica
Daniele Zannotta musicista, organizzatore eventi
Daniele Sciacca musicista
La farm Associazione
Riccardo Balli musicista
Sonic belligeranza etichetta musicale
Santa Vannuccini docente
Davide Fioretto archivista
Alessandro Bianco regista
Giacomo Scarponi, musicista teatro comunale
Mauro Drago, musicista teatro comunale
Guido Giannuzzi, musicista teatro comunale
Alasdair Kelly, musicista teatro comunale
Tommaso Luison, musicista teatro comunale