Attualità

Bari / Sgomberata Villa Roth

“In due anni, è stata una casa per senza dimora in fuga dalle disumane pratiche in atto nei dormitori, famiglie migranti, giovani precari, studenti…”. Da Bologna la solidarietà di Bartleby e Vag61.

14 Gennaio 2014 - 17:34

VOI NON POTETE FERMARE IL VENTO – Villa Roth non si tocca, i bisogni non si sequestrano.

Questa mattina alle 7.00, senza alcun preavviso, gli abitanti di Villa Roth sono stati svegliati da una cinquantina di poliziotti che hanno fatto irruzione nella struttura identificandoli, intimandogli di prendere le loro cose e andarsene. E che, è giusto ricordarlo, non sanno dove dormiranno stanotte. In più di due anni di occupazione, la Villa è stata una casa per senza fissa dimora in fuga dalle disumane pratiche messe in atto nei dormitori, famiglie migranti, giovani precari, studenti idonei alla borsa di studio e alloggio ma non assegnatari. Ma non è stata solo questo. La Villa è stata un cinema, un teatro, un orto, un campetto da calcio per i bambini del quartiere, una libreria, un luogo di socialità e cultura libero dalle logiche di profitto e dalle legali mazzette di diritti d’autore e SIAE. Dopo essere stata abbandonata per più di 15 anni, nell’incuria, nel degrado e alla mercè della malavita, l’occupazione ha liberato lo spazio e gli ha ridato valore. E questo lo sanno i vicini di casa, scesi a darci sostegno e a dire qualche parolaccia ai poliziotti in antisommossa, che ben ricordano quando lì dentro c’erano solo topi e giri di eroina; lo sanno i musicisti che si sono esibiti sempre e solo a contributo libero, ma con gioia e soddisfazione; lo sanno le mamme del quartiere, che non lasciavano più giocare i figli per strada ma sapevano che il pomeriggio ci si incontrava nel campetto del cortile; i teatranti, che hanno sperimentato la libera espressione contro il guinzaglio da finanziamenti e progetti spartiti sempre tra i soliti noti; gli ortolani che hanno imparato la bellezza di seminare e raccogliere, e l’hanno insegnato anche a noi; gli studenti che hanno avuto un luogo libero e autonomo dove incontrarsi per discutere di politica; i migranti, con cui abbiamo diviso focaccia e zighinì; i bambini che sono cresciuti fra quelle mura e che in quel posto avevano trovato una strana ma meravigliosa famiglia. Mentre a Bari nessuna istituzione ha intenzione di prendersi la responsabilità politica di ciò che sta accadendo e si rimbalzano accuse e imbarazzi con l’occhio ben aperto verso le elezioni, e invece è arrivato il momento di prendere posizione: chi da una parte, chi dall’altra. Vogliamo i nomi dei mandanti; i loro sgherri li rivedremo nelle piazze. Villa Roth continua a fare ciò che ha sempre fatto: credere nell’autorganizzazione, nella riappropriazione e nella lotta. Siamo lì davanti, con musica, compagn*, amic*, fratelli e sorelle: ci resteremo perché Villa Roth non finisce con i sigilli di un sequestro penale, perché non è un luogo fisico ma un progetto, delle persone, dei bisogni e dei desideri. Aspettiamo tutte e tutti, e non venite ad abbracciarci come se fosse un funerale: da qui si riparte, più forti, più arrabbiati e più belli di prima, con la musica e la gioia di continuare a lottare perché, ce lo siamo appuntati sul petto con fierezza, “la felicità è sovversiva quando si collettivizza”.

Le occupanti e gli occupanti di Villa Roth

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Sgomberata stamattina a Bari Villa Roth Occupata.
Procura, provincia e sindaco Emiliano non avevano niente di meglio da fare in questi giorni; e come a Bologna un anno fa ci hanno dato una lezione il sindaco Merola e il rettore Dionigi, oggi a Bari è già partito il giochino dello scaricabarile sulle responsabilità di quest’ennesimo atto di forza. Ancora una volta si tenta di distruggere il lavoro di chi prova a costruire dal basso percorsi di alternativa reale alla miseria imposta dall’alto.
Intanto quanto costruito nei suoi 2 anni di vita si sta già esprimendo, in tutte le forme possibili, fuori Villa Roth. Invitiamo chi può a raggiungerla.

Da qui Bologna mandiamo tutta la nostra solidarietà e complicità ai compagni e alle compagne baresi.

Villa Roth non si tocca, i bisogni non si sequestrano!

Bartleby

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Stamattina a Bari è stata sgomberata Villa Roth, un’occupazione che aveva sottratto una splendida struttura al degrado per farne al contempo una casa per senza dimora, studenti e precari, un luogo dove produrre arte al di fuori delle logiche di mercato, un luogo di aggregazione intergenerazionale per il quartiere e la città.

Con le compagne e i compagni che hanno dato vita a questa importante esperienza abbiamo percorso importanti tratti di strada nel recente passato, lottando fianco a fianco contro precarietà e austerity, per il diritto all’insolvenza e il reddito di base incondizionato.

Tutta la nostra solidarietà, vicinanza e sostegno, certi che le giuste ragioni dell’autogestione sapranno anche stavolta trovare la strada per contrastare con efficacia la miopia e i loschi piani di divise e amministrazioni pubbliche.

Vag61 Spazio libero autogestito