Attualità

Bari / Occupata una caserma

Centinaia al corteo promosso dopo lo sgombero di Villa Roth hanno liberato ieri la ex Rossani “simbolo dell’abbandono e del degrado, del profitto che si antepone al benessere comune”.

02 Febbraio 2014 - 16:58

Il 14 gennaio la città di Bari è stata privata di Villa Roth Occupata. Un luogo libero che è stato casa, orto sociale, libreria, cinema, punto di riferimento per il quartiere e di aggregazione giovanile, uno spazio di musica, teatro e arte indipendente.

Il 14 gennaio è stato “murato vivo” uno spazio sociale autorganizzato motivando come sempre il gesto col “bisogno di rispettare la legge”, ignorando così le motivazioni sociali condivise che controbattono contro uno Stato sempre più sordo e repressivo che si difende a colpi di sentenze.

Dal giorno dello sgombero è stato evidente che la “questione Villa Roth” non riguardava più soltanto i suoi abitanti, e neanche il suo collettivo, ma coinvolgeva una fetta enorme della città e il suo bisogno di spazi sociali e culturali autogestiti. Lo sgombero coinvolgeva quelle persone che hanno vissuto la Villa nei due anni di occupazione e dal 14 a oggi si sono riversate nelle strade, nelle scuole, nell’università, fino al corteo di oggi pomeriggio, che da più di due settimane hanno compreso che oggi è il momento di prendere posizione, di esporsi, e si stanno dedicando anima e corpo a questa battaglia.

Dal 14 gennaio a Bari ha preso forma un Movimento. E oggi quel movimento sceglie di rispondere alla sottrazione di uno spazio sociale riappropriandosi di uno nuovo, e non di uno qualunque: la Caserma Rossani liberata. Spergiuri elettorali, finanziamenti scomparsi, promesse mai mantenute: la Caserma Rossani è simbolo dell’abbandono e del degrado, del profitto che si antepone al benessere comune. Oggi ribaltiamo i piani: abbiamo scelto di liberare uno spazio “sequestrato”, chiuso, abbandonato dalle istituzioni, perchè è questa sottrazione violenta la vera azione criminale. Abbiamo deciso di restituirlo alla città, alle nostre idee, alle nostre energie, alle nostre intelligenze e ai nostri corpi, di dargli la vita e la forma di una città che non resta immobile davanti all’ingiustizia .Dove prima c’era l’esercito, simbolo di gerarchia, repressione e guerra, da oggi ci saranno assemblee, iniziative culturali e condivisione sociale: la Caserma Rossani è liberata!

I BISOGNI NON SI SEQUESTRANO!

Caserma Liberata