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Atlantide, un coro per non sentire le fesserie del centrodestra [+comunicato]

Disturbata a colpi di canto la provocazione della presidente del Quartiere, che chiede lo sgombero del cassero. Intanto, le foto “rapite” a Storia passano a Vag61: “L’autogestione vive e si racconta giorno per giorno”.

23 Maggio 2014 - 18:04

atlUn partecipato coro per disturbare la conferenza stampa convocata dalla presidente del quartiere Santo Stefano, Ilaria Giorgetti, proprio davanti ad Atlantide sotto sgombero. E’ così che collettivi del cassero di porta Santo Stefano e solidali, questa mattina, hanno risposto alla provocazione targata centrodestra. I presenti hanno continuato a cantare in coro per tutto il tempo in cui Giorgetti ha parlato con i cronisti, ovviamente ripetendo il solito refrain del “bisogna rispettare la legalità”.

La presidente del quartiere chiede esplicitamente un intervento della Questura per arrivare ad uno sgombero del cassero, ma Atlantide non intende mollare: “Abbiamo fatto una manifestazione con tante associazioni e collettivi che ci hanno appoggiato circa una settimana fa”, ora “siamo pronti ad andare a parlare con il Comune, quando ci convochera'”. Inoltre, nel ricordare che “non ci sono stati offerti spazi alternativi di recente”, Atlantide accusa Giogetti di “voler ostacolare un percorso di discussione con Palazzo D’Accursio”.

Dopo essere riapparse proprio ad Atlantide, intanto, le foto “rapite” nelle scorse settimane a Storia continuano a girare per la città. Vag61, infatti, fa sapere che venerdì 30 maggio gli spazi di via Paolo Fabbri 110 ospiteranno la presentazione, in anteprima a Bologna, del libro fotografico “Movimenti giovanili a Bologna negli anni ’80-‘90”, di Luciano Nadalini. In quell’occasione verrà allestita una mostra sulle case occupate e il movimento della “Pantera” e Vag61 spiega: “Sì, sono proprie le foto ‘rapite’ dal dipartimento di Storia e poi misteriosamente riapparse tra le mura sotto sgombero di Atlantide, che passano da uno spazio autogestito all’altro perchè i movimenti e le controculture non sono pezzi da museo ma tasselli vivi e vegeti di una storia in continuo divenire. Una storia che attraverso le pratiche di autogestione si racconta giorno per giorno, resistendo e sottraendosi ai tentativi di normalizzazione messi in campo da chi vorrebbe una città assuefatta alle logiche della mercificazione e alla stanca retorica della legalità”.

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Le Atlantidee r-esistono. Fatevene una ragione.

Ieri mattina, la scalinata di Atlantide è stata la fiera protagonista di un polifonico e dissonante confronto. Da un lato, la gioiosa ma determinata r/esistenza creativa allo sgombero delle Atlantidee e delle loro alleate, dall’altro la triste rappresentazione di un centrodestra alla ricerca di briciole di visibilità sulla nostra pelle, nella giornata di chiusura della campagna elettorale per le europee. Fuor di metafora, gliele abbiamo letteralmente cantate.
La “documentazione” che la Presidente del Quartiere Santo Stefano ha consegnato alle giornaliste e ai giornalisti presenti, non fa altro che confermare quello che ripetiamo da ormai due anni: c’è un’evidente volontà politica di ostracizzare femministe, lesbiche, gay e punk fuori dalle mura della città, ad ogni costo. Infatti se l’Operazione Bando, pianificata con questo preciso obiettivo, dovesse fallire per la rinuncia delle associazioni “vincitrici”, come recita testualmente la lettera indirizzata dalla Presidente Giorgetti all’attenzione del Sindaco, del Questore e al Comandante della Polizia Municipale, “l’immobile sarà comunque utilizzato dal Quartiere stesso per attività istituzionali”.

Per la serie “Sarai mia o di nessun’altro”, la retorica del rispetto delle regole e della legalità viene dunque utilizzata, per l’ennesima volta, per mascherare una gestione privatistica, padronale e meteopatica degli spazi pubblici di questa città da parte dell’amministrazione.
Che Atlantide sia da sempre uno spazio comune aperto, ampiamente vissuto e attraversato, lo hanno dimostrato le mobilitazioni di questi mesi a sostegno della nostra esperienza: dalla petizione firmata da più di 1500 persone al corteo cittadino dell’11 aprile, dai concerti del 4 maggio fino all’iniziativa “Di Porta in Porta R-esistiamo in Autogestione”, che si è svolta in contemporanea su otto Porte della città lo scorso venerdì.

Che froce, femministe, lesbiche, trans e punk possano rappresentare un disturbo per il “decoro”, la “sicurezza” e “l’ordine pubblico” in una società profondamente sessista e omolesbotransofoba che spesso legittima la violenza maschile contro le donne, non può che renderci ancora più orgogliose dell’intensa attività politica, sociale e culturale che i collettivi di Atlantide hanno svolto in questi 15 anni di occupazione e autogestione. Purtroppo non ci meraviglia affatto che soggettività autodeterminate, impegnate a costruire ogni giorno in piena autonomia i propri percorsi di liberazione, disposte a rivendicare a viso aperto la propria differenza in ogni occasione, anche di fronte alle minacce di sgombero, possano risultare molto scomode. Ma non possiamo fare a meno di sottolineare che mentre il Quartiere chiede l’intervento di Prefettura e Questura per sgomberare Atlantide dal Cassero di Porta Stefano, tollera senza alcun problema la presenza di una sede di Casa Pound nel suo territorio. Invitiamo quindi tutte e tutti a partecipare al corteo antifascista che partirà oggi alle 14 da Piazza Santo Stefano. La Presidente del Quartiere e i suoi consiglieri di maggioranza, se ne facciano una ragione: esistiamo, r-esistiamo e saremo sempre indecorose e libere.

Atlantide R-esiste, Atlantide resta dov’è!