Acabnews Bologna

Ateneo, c’è una questione di spazio

Fa discutere il caso segnalato dal collettivo di Medicina. Exarchia: “Controllano tutto quello che contraddice immagine di città e università vetrina”. Cua: “Utilizzo malato di risorse e spazi”. Social Log: “Se toccano uno toccano tutti”.

24 Febbraio 2016 - 10:43

Via Zamboni (foto di Fabio Duma)Dopo la denuncia di Medicina in Movimento, costretta a riunirsi in un atrio non ottenendo spazi migliori per fare assemblea, subendo perfino al sfuriata di un noto docente, altre realtà hanno preso posizione.

“Da tempo, gli spazi universitari in cui possiamo incontrarci, discutere ed organizzarci liberamente, si stanno restringendo – scrive il collettivo Exarchia – contemporaneamente ad una gestione della città (aree universitarie comprese), che punta sempre di più ad un controllo orwelliano di ogni singolo aspetto che vada a contraddire l’immagine pubblicitaria di una Bologna/Alma Mater vetrina, dove niente succede e nessuno esce dal percorso prestabilito da altri. Ora, veniamo a conoscenza di quello che è successo nell’ospedale Sant’Orsola ai compagni e alle compagne di Medicina in Movimento, che, in mancanza di uno spazio adeguato dove tutti/e possano riunirsi e socializzare, e quindi trovatisi in una sala d’aspetto inutilizzata per fare assemblea, si sono visti aggrediti e minacciati dai soliti baronati medici e accademici”.

“Evidentemente – chiosa Exarchia – l’occuparsi in maniera critica di problemi sociali e politici in un settore come quello sanitario, fondamentale per le persone, ma che in città come Bologna muove fiumi di denaro, di posti di potere e interessi di partito, è qualcosa di scomodo a molti. A loro va la nostra solidarietà e tutto il nostro supporto. Azione diretta per aprire spazi di libertà!”

Per il Cua “anche a medicina gli studenti iniziano a far sentire la propria voce rispetto all’utilizzo malato di risorse e spazi! Al fianco degli studenti di Medicina in Movimento!”. Anche da Social Log: “Solidarietà a Medicina in Movimento Bologna sostenendo le loro giuste istanze e non facendo mancare il nostro supporto. Se toccano uno toccano tutti! Allo sgombero dell’ex-Telecom non avete fatto mancare la vostra presenza e solidarietà così noi oggi siamo al vostro fianco!”.