Attualità

Atene / Il mese dell’insolvenza

I collettivi di quartiere: non pagheremo tasse, bollette, debiti con le banche, “non permetteremo confische, non lasceremo nessuna casa senza luce”.

05 Aprile 2013 - 15:40

di Stergios Zampakas da efsyn – traduzione di Atene Calling


Venticinque collettivi di diversi quartieri di Atene si alleano tra loro e dichiarano il prossimo Aprile come “mese di insolvenza popolare dei pagamenti” dei debiti agli uffici fiscali, alle banche e alle imprese statali con l’obiettivo di produrre un’insolvenza generalizzata dei pagamenti delle tasse e delle imposte ingiuste. “Non lasceremo nessuno da solo di fronte alle banche, all’ufficio fiscale o alle imprese statali. Non permetteremo nessuna confisca di case da parte dello stato o delle banche. Non lasceremo nessuna casa senza luce” ha sottolineato Nikos Pirounakis del Comitato dei Cittadini di Glyfada, durante una recente conferenza stampa.

Nel momento in cui il popolo economicamente inattivo è più consistente di quello economicamente attivo, i rappresentanti dei collettivi invitano i nostri concittadini a trasformare l’incapacità passiva di pagamento in un’insolvenza organizzata, formando un’onda politica di disobbedienza. Alla luce delle furiose lotte popolari contemporanee, giovani e locali, e dell’esempio positivo della lotta del popolo bulgaro contro l’aumento del costo dell’elettricità, la lotta contro le misure di raccolta di soldi, conto le confische e l’aumento del costo dei beni sociali, può avere dei risultati concreti.

Secondo i rappresentanti dei collettivi, si registra già una grande risposta dai residenti dei quartieri popolari e operai dell’Attica, che mette in evidenza il desiderio di reagire e di capovolgere le politiche antipopolari. “Nessuno subirà conseguenze se ritarderà di pagare un mese. Il cittadino non ha niente da temere, se non i furti che avvengono nella sua vita. Deve dire: ora basta”, sottolinea il signore Pirounakis. “Il fatto che sia un’azione di massa, ne annulla l’illegalità” ha aggiunto riferendosi ai cittadini che, magari, hanno paura di partecipare.