Iniziativa del Coordinamento in occasione delle convocazioni: “Diciamo no al primo licenziamento di massa, di oltre 50.000 maestre e maestri. Diciamo sì alla riapertura delle Gae e alla salvaguardia dei ruoli”.
Con la fascia nera sul braccio, “all’insegna del lutto della scuola italiana e della mancanza di riconoscimento del ruolo svolto dalle insegnanti precarie della scuola primaria e dell’infanzia”. Così le maestre ed i maestri del Coordinamento Dm di Bologna si sono presentati alle convocazioni/assunzioni a tempo indeterminato: “Queste assunzioni sono una farsa voluta dalla politica italiana, che non tiene conto
dell’ implicazione psicologia e sociale che subiranno questi docenti se la loro sentenza (ultimo grado di giudizio) sarà negativa. Il passaggio dal fatidico ruolo a contratto a tempo determinato al 30/06/2018. Diciamo no al decreto dignità che non tutela i lavoratori del comparto scuola. Diciamo no alle false assunzioni. Diciamo no al primo licenziamento di massa, di oltre 50.000 maestre e maestri. Diciamo sì alla riapertura delle Gae. Diciamo sì alla salvaguardia dei ruoli”.
Scrive ancora il Coordinamento: “Oggi i nostri sentimenti sono contrastanti , tra gioia, speranza, rabbia e dolore. Gioia: perché si è raggiunto un traguardo dopo 10, 15, 20 di servizio prestato sempre in modo precario. Speranza: perché è l’ultima a morire e noi speriamo di poter conservare questo ruolo. Rabbia: perché siamo stati sfruttati per anni e adesso alla firma del contratto, viene ribadito che potrebbe essere a termine. Dolore: nel pensare a giugno,quando per l ennesima volta ci toccherà lasciare dei bambini a cui ti affezioni”. E infine: “La lotta continua l’11 settembre a Roma palazzo Montecitorio, per difendere un diritto usurpato da anni. Non una di meno”.