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Assistenti civici, il Comune “soccorre” le Pattuglie cittadine

Il Corpo non avrebbe i requisiti individuati dall’amministrazione, che però la premia per il “peculiare servizio fornito”: è una delle sigle dei falsi poliziotti condannati per aver aggredito manifestanti in piazza in due occasioni nel 2004/05.

22 Gennaio 2014 - 10:26

La Giunta di Palazzo d’Accursio ha approvato ieri la lista delle associazioni ammesse al progetto Assistenti civici, tutte le 12 che avevano manifestato interesse. C’è una vecchia conoscenza:  il Corpo delle pattuglie cittadine, che è  garantisce una disponibilità per sole 100 ore di attività annuali a fronte delle 200  richieste, ma è stato comunque ammesso “per il peculiare servizio fornito”.

“Peculiare servizio fornito”?! Si tratta di uno dei due sodalizi di cui facevano parte i “volontari” immortalati mentre, in borghese ma in assetto da ordine pubblico, malmenavano alcuni dimostranti in occasione di due manifestazioni di piazza, il 2 giugno 2004 e il 21 maggio 2005.

C’è stato il processo e per due di loro sono scattate condanne a sei mesi per violenza privata e usurpazione di funzione pubblica, per aver agito senza titolo a fianco delle forze di polizia.

Nelle prossime settimane si terranno i corsi di formazione previsti dal bando, a marzo gli assistenti civici inizieranno a vigilere su scuole, parchi, mercati rionali, feste di strada, “notti bianche”, t-days.

Il Comune doterà ogni volontario biro, taccuino, tesserino personale di riconoscimento (con matricola), giubbino smanicato multitasche con lo stemma di Palazzo d’Accursio e la dicitura “Assistenti Civici”, berretto con la stessa scritta.

Questa costosissima iniziativa (190,000 euro a carico delle casse comunali) era stata insistentemente reclamata da Pdl e soprattutto Lega Nord, e fatta propria questa estate dall’amministrazione di centrosinistra tra mille rassicurazioni che non si trattasse di ronde.

Tra le altre associazioni ammesse c’è un altro nome noto ai lettori di Zic: quello dell’Associazione europea operatori di polizia, a cui ad agosto il Comune ha dato in affidamento un immobile in via Libia. Nell’aprile del 2012, una palazzina presente nella stessa area era stata occupata in solidarietà con la lotta NoTav. Pochi giorni dopo arrivò lo sgombero, richiesto dalla Provincia. Da tempo si parla di una riqualificazione del comparto: rispetto ai progetti originari, però, è a rischio la prevista realizzazione di un parco e di una pista ciclabile.