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Asia-RdB: “Acer pensi al proprio patrimonio e all’emergenza abitativa”

Il sindacato di base replica alle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente di Acer, Rizzo, contro le occupazioni: “Le chiacchiere stanno a zero”.

18 Marzo 2010 - 11:53

In merito alle dichiarazioni del presidente di ACER Sig.Rizzo sulla nostra
attività e giudizio politico della fase ci pare alquanto maldestro il
tentativo di screditare la nostra organizzazione sindacale, al congresso di
un’altra organizzazione sindacale. Il presidente di ACER non ha mai parlato
con nessun nostro dirigente in merito alla crisi politica che attraversa
Bologna. Il tentativo di fare dichiarazioni ad effetto assume il carattere
della chiacchiera da bar.
Detto ciò sarebbe più utile per ACER interessarsi più a fondo del proprio
patrimonio e di come sbloccare una situazione d´emergenza ormai divenuta
drammatica rispetto alla richiesta di case popolari.

La definizione di occupazione come atto violento è una banalità che si
sente ripetere ogni qual volta le fasce popolari provano a conquistare
garanzie: sono violenti gli operai che occupano le aziende o organizzano
picchetti per gli scioperi, sono violenti i lavoratori e gli inquilini che
salgono sui tetti, che occupano le case sfitte o organizzano manifestazioni
e blocchi del traffico. Cosi come erano violenti i lavoratori che nei
decenni passati hanno conquistato diritti lottando e strappando garanzie
contro gli interessi padronali. Consigliamo a tutti di rileggere le memorie
di chi anche a Bologna ha fatto nascere il movimento di lotta per la casa
come la dirigente sindacale e successivamente rappresentante politica in
consiglio comunale Fernanda Tagliavini, attiva nell´immediato dopo guerra.

Il risvolto pericoloso di simili affermazioni porta a stigmatizzare pratiche
volte alla tutela degli interessi economici, sociali e civili popolari e a
giustificare l´aggressione padronale, della rendita e della speculazione,
attraverso licenziamenti, sgomberi, sfratti e l´attacco contro i diritti
sindacali e civili. E´ facile schierarsi dalla parte del più forte, più
difficile è organizzare e conquistare diritti perché una nazione che si
definisce democratica possa essere considerata tale.

La storia del movimento sindacale e dei diritti civili insegna che la
condivisione di una vittoria e di una soluzione anche parziale è un passo
avanti per l´intero movimento. La vittoria di uno è la vittoria di tutti,
quando gli obiettivi e il percorso sono condivisi e collettivi.
L´attività che l´AS.I.A. e il movimento di lotta per la casa, non solo
a Bologna, portano avanti si basa sulla solidarietà, la lotta e l´unità,
non per pietismo o peloso moralismo, ma per una reale condivisione di
interessi.

Prendiamo invece atto delle dichiarazioni rilasciate nella relazione del
segretario del Sunia che riconoscono la fase emergenziale e confermano, come
la nostra organizzazione denuncia da tempo, che non può più essere
sottovalutato il problema abitativo a Bologna e che servono misure
eccezionali.

L´attuale situazione emergenziale sul piano abitativo, provocata dalla
crisi economica e dalle logiche speculative, vede anche responsabilità di
tutti i livelli amministrativi, locale, regionale e nazionale. Le
rivendicazioni e mobilitazioni di AS.I.A. e dei movimenti di lotta per la
casa continueranno a contrastare la rendita e la speculazione
indipendentemente dal colore della forza politica da cui scelgono di farsi
rappresentare. “Perché le chiacchiere stanno a zero….”

Asia-RdB