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Arrestato muore in Questura: “Suicidio”

Piazza Galilei afferma che l’uomo, un 39enne senegalese finito in manette con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie, si sarebbe impiccato in cella: “Adottate tutte le procedure di sicurezza per evitare atti di autolesionismo”.

23 Settembre 2017 - 17:27

Un uomo, un 39enne senegalese, è morto all’interno di una cella di sicurezza della Questura di Bologna dopo essere stato arrestato ieri sera con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie. In un primo momento, si è appreso che l’uomo si sarebbe impiccato usando la propria maglietta ed approfittando del fatto che il piantone incaricato di sorvegliarlo si era assentato per qualche istante per occuparsi di un altro fermato. In seguito, la Questura ha dichiarato che “sono state adottate tutte le procedure di sicurezza per evitare atti di autolesionismo”. Se anche così fosse, evidentemente non sarebbero state sufficienti.

L’arresto, stando a quanto riferito dalla Questura, è stato effettuato a seguito di una chiamata fatta dalla moglie, che aveva detto agli operatori che “il compagno, in evidente stato di ebbrezza- sono le parole di piazza Galilei- stava distruggendo alcuni mobili nella propria abitazione in zona San Vitale, dove lei si trovava assieme al figlio di due anni, e che l’aveva anche minacciata con un coltello da cucina”. L’uomo avrebbe opposto resistenza agli agenti, ma alla fine stato arrestato e portato nella cella di sicurezza in attesa del processo per direttissima, programmato per stamattina. Poco dopo averlo messo in cella, in base alla versione della Questura, “gli operatori si sono accorti che l’uomo era in piedi, spalle alla grata, e non sembrava muoversi”: inutili, dice sempre la Questura, i tentativi di rianimazione e l’arrivo del 118.