Storia e memoria

Roma / “Aprea, apri!”. O del sogno di entrare in un Liceo

Ieri i “piccoli” di Casapound, oggi Lotta Studentesca (Forza Nuova). Cosa non si inventano per poter entrare in un Liceo.

23 Ottobre 2012 - 19:32

Ieri mattina davanti al Liceo Giulio Cesare di Roma, quartiere Parioli, è stata una giornata importante per una trentina di giovani appartenenti a Blocco Studentesco, l’organizzazione giovanile legata a Casapound.

Verso mezzogiorno, alla fine delle lezioni, si sono presentati incappucciati, sventolando bandiere (nere) e brandendo fumogeni, che poi hanno gettato all’interno dell’atrio dell’istituto una volta riusciti ad entrare. Gli schiamazzi hanno richiamato gli studenti fuori dalle aule dove hanno potuto assistere ad una corsa, probabilmente “futurista”, per i corridoi al grido di “Viva il Duce!” e “Capitan Harlock, uno di noi!”.

Le testimonianze dei ragazzi presenti e dei lavoratori dell’istituto raccontano anche di spintoni utilizzati per “aprirsi un varco” tra il personale scolastico per poter guadagnare più celermente l’uscita, una volta finita “l’azione”; si riferisce anche della presenza di alcuni bastoni. Dicono di protestare contro il decreto Aprea, ma suona quantomeno paradossale che a farne le spese siano proprio gli studenti e i lavoratori della scuola che tale disegno di legge intende colpire tramite pesanti tagli e finanziamenti alle private.

Sembra più come se i giovani neofascisti morissero dalla voglia di realizzare un loro piccolo sogno: riuscire ad entrare, almeno una volta in vita loro, dentro un liceo classico. A maggior ragione se poi si tratta del Giulio Cesare, dove il collettivo di sinistra interno all’istituto è maggioritario e coordina le mobilitazioni studentesche con le altre scuole.

Proprio gli attivisti del collettivo danno una loro lettura dell’assalto: “Vogliono cercare di dividere il fronte compatto che si è creato contro i tagli voluti dal ministero”.

La stessa mattina un altro blitz, sempre in un liceo classico storico, il Mameli. Ma per questa azione Casapound non da copertura, dichiarando in una nota stampa di essere estranea ai fatti accaduti al Mameli. Qui, la “squadretta” ha tentato di entrare nella scuola, scavalcando le recinzioni del cortile, prontamente fermata dal personale della scuola. Qualche spintone, un fumogeno e poi la fuga, al suono della sirena delle pattuglie avvertite dagli stessi lavoratori dell’istituto.

A seguito dell’assalto al Liceo Giulio Cesare, cinque militanti del Blocco sono stati fermati dagli agenti che hanno proceduto al sequestro di fotografie e volantini.

Oggi, la “risposta dei cugini”: Lotta Studentesca, organizzazione giovanile di Forza Nuova, ha organizzato ben tre blitz in altrettante scuole della Capitale.

Due licei, il Galileo Galilei e l’Azzarita, e un istituto superiore, il Leon Battista Alberti.

Al Galilei si presentano alle otto, un fumogeno acceso, volantini lanciati in aria. Il personale scolastico ha chiuso i cancelli e tutto è finito in una nuvola di fumo.

Simile scena all’Azzarita, solo leggermente più colorata: qualche striscione contro il DDL Aprea, immancabili fumogeni e bandiere con il simbolo di LS, una daga romana accompagnata dalle iniziali del gruppo, sfondo rigorosamente nero.

Sarà anche “futurismo”, ma si declina al passato.