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Ancora proteste al Cie, ma non entra neanche il medico di fiducia

Materassi in fiamme nel settore femminile. Intanto il medico di fiducia di un migrante non riesce ad entrare: il Giudice di pace dice che spetta al prefetto decidere, ma il prefetto non dà risposte.

20 Luglio 2011 - 19:58

E’ di oggi la notizia di nuove proteste al Cie di via Mattei, scaturite nel reparto femminile con alcuni materassi dati alle fiamme e poi allargatasi anche al reparto maschile. La situazione continua quindi ad essere molto tesa, mentre un’altra notizia la dice lunga sull’isolamento in cui le istituzioni tentano di avvolgere la struttura. A riferirla è Vito Totire, medico di fiducia di una persona trattenuta in via Mattei, che da tempo cerca invano di accedere al Cie. Un Giudice di pace ha stabilito che la competenza su questo tipo di richiesta spetta al prefetto, ma “sta di fatto che il prefetto di Bologna l’istanza di accesso l’ha gia’ ricevuta nel mese di giugno- racconta il medico- e, al momento, non ha dato alcuna risposta”.

Detto questo “il Cie va chiuso”, afferma Totire: “E’ un’istituzione totale, un’luogo del grande internamento riservato ai migranti poveri che ci fa ritornare indietro nella storia e nel diritto al periodo precedente alla rivoluzione francese”.