Acabnews Bologna

Ancora facchini in lotta: blocchi alla Sda e alla Geodis Zust

Al magazzino di Sala Bolognese sciopero proclamato da Si Cobas e Adl. A Calderara di Reno, invece, è la mobilitazione supportata dai Cobas ad aver fermato un cambio d’appalto peggiorativo per i lavoratori.

25 Aprile 2015 - 12:45

sdaContinua la lunga lotta dei facchini nei magazzini della logistica bolognese: le ultime mobilitazioni in ordine di tempo riguardano la Sda e la Geodis Zust Ambrosetti. Nel primo caso si tratta di uno sciopero proclamato su iniziativa di Si Cobas e Adl, da giovedì pomeriggio a stamattina, in tutti i magazzini in cui i due sindacati di base sono presenti: dunque a Sala Bolognese (con il supporto degli attivisti di Crash e degli occupanti di Social Log) ma anche a Roma, Firenze, Carpiano, Brescia, Bergamo. “Il motivo per cui i lavoratori hanno bloccato i magazzini più importanti è molto semplice: Sda condizionata dall’azienda Poste non vuole dare le comunicazioni ai due sindacati maggiormente rappresentativi nei magazzini, ma vuole operare come se i due sindacati fossero dei fantasmi”, spiega un comunicato dei Si Cobas. “In pratica le Poste italiane vogliono bypassare i sindacati per essere liberi di portare avanti la ristrutturazione e licenziare chi vogliono loro. È’ uno scontro politico, per i padroni non si può menzionare i sindacati di base. In questo caso sanno di avere a che fare con sindacati che non sono al loro servizio come avviene con la Cisl delle poste e preferiscono subire danni economici e di immagine pur di non cedere e cercare di sconfiggerci. ‘Hanno fatto i conti senza l’oste’, faremo vedere loro quanto possono resistere e vincere dei lavoratori organizzati. Il morale tra i facchini è molto alto proprio perché sanno che la posta in palio non sono solo degli aumenti salariali, ma la possibilità di non pagare la ristrutturazione che Caio, manager generale delle Poste, vuole portare avanti. Ieri sera con i solidali abbiamo bloccato anche il magazzino di Firenze dove la Cgil gioca una finta opposizione al processo di ristrutturazione, ma non va al di la di qualche sciopericchio per tacitare le voci operaie che non accettano i licenziamenti voluti dai padroni. Non passerano, Poste e Sda proveranno sulla loro pelle cosa vuol dire la forza dei facchini organizzata nel Si Cobas e Adl.

Passando al caso della Geodis Zust Ambrosetti, a Calderara di Reno, a muoversi sono i Cobas che raccontano: “Ieri 24 aprile 2015 i lavoratori in assemblea hanno detto no al cambio appalto del loro magazzino e sono scesi in sciopero nel pomeriggio, rimanendo in presidio davanti all’entrata del magazzino, decisi a non accettare delle condizioni peggiorative delle loro condizioni di lavoro che in questi hanno sono senz’altro migliorate dopo le lotte col sindacato Cobas”. In serata il Consorzio LHS ha deciso di sospendere il cambio appalto in accordo con i rappresentati del sindacato Cobas Lavoro Privato e di riprendere le trattative per ricercare soluzioni comuni di garanzia di un eventuale cambio appalto, lunedì 27 aprile vi sarà un incontro con i lavoratori per l’avvio della trattativa. I lavoratori sono molto soddisfati del risultato ottenuto solo per la loro determinazione di non subire mai più le vessazioni e le ingiustizie alle quali erano purtroppo abituati prima delle lotte con i Cobas quando Cgi, Cisl e Uil firmavano con le aziende i peggiori accordi sulla loro pelle. Con le lotte del Cobas la musica è cambiata! E anche i suonatori!”.