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Altro che ‘precisazioni’: l’accordo alla Gd “va riscritto”

Ieri assemblea dei lavoratori contrari all’intesa, di fronte ai quali l’Usb ha presentato la lista per le elezioni della Rsu. E sempre ieri, i lavoratori della sosta di Tper insieme all’Sgb hanno interrotto il Consiglio comunale.

24 Ottobre 2017 - 12:46

Altro che “le precisazioni e i chiarimenti” di cui parlano Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil: il contratto integrativo alla Gd va riscritto e per l’Usb questo è il primo punto del programma con cui il sindacato di base si proporrà alle elezioni per il rinnovo della Rsu: 18 i candidati che ieri sono stati presentati all’assemblea degli autoconvocati contrari al nuovo contratto, che si sono radunati nel gruppo Lavoratori Gd per la democrazia. Usb schiera “una lista rappresentativa delle diverse aree dell’impresa, dai trasfertisti al magazzino, dalle officine agli uffici tecnici. Ci candidiamo- spiega l’Usb- a rappresentare quel bisogno di cambiamento, di un nuovo inizio, che lo starordinario
protagonismo delle dei lavoratori Gd ha reso evidente”. Ma anche per “restituire quella democrazia negata da pratiche sindacali oscure e avverse ai bisogni dei lavoratori” che, secondo Usb, ha avuto la riprova più eloquente nella “clamorosa bocciatura del contratto” (approvato con solo 27 voti di scarto, con 700 pareri contrari). Ancora l’Usb: “Proponiamo pubblicamente a Fim-Fiom-Uilm di aprire, con la nuova Rsu, un percorso democratico per definire unitariamente i punti delle richieste di cambiamento del contratto aziendale sui quali chiedere a Gd di riaprire il confronto”. Il sindacato di base afferma anche che “ogni decisione della lista Usb verrà assunta solo dopo una discussione collettiva con gli iscritti e resa pubblica attraverso le bacheche (ad oggi negate da Fim-Fiom-Uilm), la pagina Facebook del coordinamento dei lavoratori Gd per la democrazia e ogni altro strumento, anche informatico, che garantisca il massimo di diffusione e partecipazione”. Usb aveva anche chiesto a Fim-Fiom-Uilm di organizzare assieme le elezioni e di poter usare le bacheche per i propri volantini, ma “non c’è mai stata risposta” e i volantini affissi “vengono strappati”.

Sempre ieri, intanto, per la seconda volta nel giro di poche settimane la protesta dei lavoratori del comparto sosta di Tper ha interrotto i lavori del Consiglio comunale. Un gruppo di accertatori, insieme all’Sgb, durante gli interventi di inizio seduta ha esposto uno striscione (“No alle Tpersecuzioni”) e cominciato a farsi sentire, portando alla sospensione della seduta. “Se l’assessore Irene Priolo non ci riceve- hanno urlato i manifestanti- noi da qui non ce ne andiamo. Abbiamo portato anche le tende”. In più, i lavoratori hanno invocato un passo indietro dell’assessore: “Priolo si deve dimettere, se non è in grado diaffrontare i problemi della mobilitò e della sosta”. La protesta è durata finchè Priolo non è arrivata in aula rendendosi disponibile ad incontrare nell’immediato i lavoratori. Con ieri, ha ricordato intanto l’Sgb, per i lavoratori è iniziata la terza settimana di scioperi: “Dal 3 ottobre accertatori e impiegati dell’ufficio contrassegni protestano per ottenere, finalmente, che qualcuno si faccia carico dei problemi del reparto che, ormai da troppo tempo, denunciano inascoltati”. E cioè: “Carenza di personale, strumenti di lavoro inadeguati, modalità di lavoro alienanti, negazione sistematica di ferie e permessi, impossibilità di conciliare tempi di vita e di lavoro, licenziamenti pretestuosi e ritorsivi, indisponibilità della dirigenza a confrontarsi con le rappresentanze sindacali, pedinamenti, clima di sospetto e continue accuse”.