L’Adl Cobas stamattina nel quartier generale di Villanova di Castenaso e poi in un ipermercato del marchio: il colosso cooperativo della grande distribuzione “non fa nulla per impedire nei magazzini che le cooperative subappaltatrici agiscano fuori da ogni perimetro di rispetto dei diritti basilari dei lavoratori, permettendo condizioni di lavoro povero e maltrattato”.
Stamattina “una delegazione di lavoratori e attivisti sindacali dell’Adl Cobas si è presentata presso la sede centrale di Coop Alleanza 3.0, a Villanova di Castenaso (Bo), con una protesta pacifica anche se inaspettata, per chiedere conto all’azienda degli oltre 30 licenziamenti ‘per sciopero’ avvenuti nelle scorse settimane, in particolare nel centro logistico dell’appaltatore Kamila, a Parma, facente parte della rete di magazzini che riforniscono i supermercati Coop di tutta la regione Emilia-Romagna, nell’ambito della vertenza avviata da quasi un anno contro il mancato riconoscimento del sindacato e le pessime condizioni contrattuali e di lavoro oltre il limite dello sfruttamento, persino con denunce caporalto di caporalato”, riferisce l’Adl Cobas con un comunicato stampa: “Ma stamattina Coop ha confermato di non voler assumere alcuna responsabilità sulla vicenda e sulle condizioni presenti nei propri appalti di logistica”.
Ancora il sindacato: “Abbiamo chiesto finalmente una presa di parola ed un coinvolgimento diretto di Coop Alleanza (come in precedenza paventato da Legacoop), ma evidentemente la politica dell’azienda è quella di voltarsi dall’altra parte e nascondersi dietro il meccanismo degli appalti. Anche di fronte ai gravissimi e inauditi atti di ritorsione antisindacale a danno di decine di lavoratori della propria rete logistica. Abbiamo ricordato che il Codice etico prevederebbe l’impegno di Coop alla creazione di filiere ‘eque e sostenibili’ ma il totale e consapevole disinteresse riscontrato anche stamattina ci dimostra che questi valori Coop sono solo puro marketing e social washing, e nei fatti Coop non fa nulla per impedire nei magazzini che le cooperative subappaltatrici agiscano fuori da ogni perimetro di rispetto dei diritti basilari dei lavoratori, permettendo condizioni di lavoro povero e maltrattato di chi con il proprio lavoro essenziale contribuisce a generare ricchezza e lavoro. Una vergogna per questa azienda e per questa regione”.
Continua l’Adl: “Di fatto così facendo avvallano il messaggio che chi gestisce i magazzini può agire indisturbato fino a licenziare, perché nei magazzini Coop non è consentito organizzarsi con un sindacato che chiede diritti e salario corretti e mette in discussione il sistema degli appalti, è vietato scioperare in forme efficaci. Ed infatti ad oggi altri dieci lavoratori di Parma e altri due a Cesena sono sottoposti ad analogo procedimento disciplinare, che non è escluso affatto possa portare alla stessa sorte dei colleghi già licenziati. Infine la protesta si è spostata all’ipermercato Extracoop dove la delegazione ha informato i soci e consumatori e dichiarato che in ogni caso la mobilitazione che accompagna i ricorsi legali già in atto continuerà nelle prossime settimane coinvolgendo ancora Cop Alleanza 3.0”.