Con lo stop alla realizzazione del nuovo polo logistico “le risaie sono salve”, festeggia il coordinamento delle realtà che per mesi si sono battute contro il progetto: risultato che “lascia ben sperare sulla possibilità che queste zone non vengano interessate da ulteriore consumo si suolo e da speculazioni economiche, ma non bisogna abbassare la guardia”.
Le risaie di Altedo “sono salve! Vittoria degli ambientalisti contro il nuovo polo logistico”. Festeggia la Rete NoHub logistico Altedo per la notizia, arrivata ieri, dell’affossamento del progetto. Secondo la Città metropolitana in realtà l’accordo territoriale è ancora formalmente “in piedi”, ma il passo indietro arrivato a Budrio e il dibattito politico che ne è seguito lasciano pensare ad uno stop vero e proprio. “Dopo l’intervento della rete NoHub con le associazioni Legambiente, Wwf e Primo Moroni supportate da diverse realtà e singole/i attiviste/i, salta l’accordo territoriale che avrebbe permesso la realizzazione del polo da 73 ettari”, è il contenuto di un comunicato diffuso oggi: “La campagna della pianura bolognese è salva dalle speculazioni”. Dopo una “forte mobilitazione popolare che ha visto la partecipazione di migliaia di persone con la raccolta di più di 4.000 firme, diverse iniziative di informazione e divulgazione, tra le quali il corteo contro il ‘Terricidio’ promosso dalla Brigata di solidarietà delle donne, è del 30 settembre il risultato determinante: il comune di Budrio non approva la delibera che avrebbe permesso l’avanzamento dell’accordo territoriale”, continua il comunicato: “Tale delibera era già stata precedentemente approvata sia dalla Città metropolitana che dalle Unioni dei Comuni ma con una grave imprecisione: l’area dell’intervento veniva descritta come occupata da ‘terreni incolti’, definizione che era in contrasto con quanto contenuto nella relazione paesaggistica e con l’evidenza dei fatti. Dopo l’invio di un’istanza di autotutela con la quale le associazioni evidenziavano a Città metropolitana, Unioni e Comuni che le votazioni sulla delibera erano avvenute sulla base di presupposti errati, essa è stata modificata e riproposta al vaglio dei diversi livelli amministrativi. Il Consiglio comunale di Budrio nel corso della seduta del 30/09/2021 l’ha respinta facendo di fatto decadere l’accordo territoriale”.
Si è registrata così “una vittoria che lascia ben sperare sulla possibilità che queste zone non vengano interessate da ulteriore consumo si suolo e da speculazioni economiche”, commenta la Rete, evidenziando che “adesso è arrivato il momento per pensare veramente ad uno sviluppo differente per questo territorio”. Le associazioni e comitati invitano però a “non abbassare la guardia in quanto sono ancora diversi i progetti che interesseranno l’area della Città metropolitana, per ancora centinaia di ettari. Sul piano urbanistico occorre eseguire una mappatura delle aree già impermeabilizzate e dei capannoni inutilizzati favorendone il riutilizzo e non va consentita la realizzazione di hub logistici di dimensioni superiori ai 10.000 metri quadrati se non prevedono una infrastruttura ferroviaria. Siamo favorevoli allo sviluppo, ma si tratta di decidere quale modello di sviluppo stiamo immaginando per i nostri territori. Il tempo delle parole è finito, replicare gli errori che hanno prodotto l’emergenza climatica non ha senso. Bisogna ad esempio puntare su mobilità sostenibile per persone e merci, dare impulso all’agricoltura favorendo il passaggio al biologico, valorizzando i prodotti Dop e le imprese di giovani, innovare l’offerta turistica in chiave green con percorsi ciclabili alla riscoperta del patrimonio naturale di pianura e delle eccellenze gastronomiche, orientare l’attività edilizia prevalentemente nel recupero del patrimonio esistente. La transizione ecologica non solo è possibile ma è urgentemente necessaria”, chiude la Rete NoHub logistico Altedo, sottolineando l’intenzione di restare “attiva su questo fronte presidiando i progetti che arrivano sul territorio”.