Ieri sera l’attore ha partecipato alle iniziative organizzate nel centro sociale interpretando un testo del poeta Roberto Roversi. “Viva l’Xm24”, dichiara, perchè c’è bisogno di luoghi “non omologati e di sincerità” capaci di produrre “ricchezza culturale, emotiva, umana e artistica” mettendo in luce gli spazi abbandonati dal pubblico.
“Dentro a questo mondo-mercato / è urgente decidere / di vivere non di morire / Prendere e non lasciare / Non servire”. Sono alcuni versi tratti da “Il Libro Paradiso” in cui il poeta Roberto Roversi, si chiede e chiede: “A che punto è la città?”. Parole che ieri sera sono risuonate con straordinaria energia tra le mura dell’ex caserma Sani occupata grazie all’intensa interpretazione di Elio Germano, accompagnato da due musicisti. Una performance che l’attore ha concluso così: “Viva l’Xm24”. Un sostegno chiaro e convinto che l’attore esplicita così: “In quest’epoca di individualismo ed egoismo in cui ognuno pensa al proprio interesse personale e basta, ogni volta che avviene questa forma di miracolo ciò andrebbe tutelato e sostenuto dalle istituzioni, piuttosto che combattuto”. In questo caso il miracolo è proprio la riapertura dell’ex caserma Sani. “Gli spazi sono fatti di persone che mettono quello che sanno fare a disposizione, quindi chi sa fare da mangiare fa da mangiare, chi sa suonare suona, chi sa fare l’elettricista aiuta a mettere le lampadine. Le realtà assembleari e autorganizzate funzionano così quindi è il mio modo per portare un contributo rispetto a quello che so fare in realtà che mi assomigliano. E’ il mio modo di partecipare, laddove non riesco a farlo in maniera più fondante e costruttiva, anche nel tempo, in spazi che magari sono nella mia città”.
Aggiunge Germano: “Ora sono qui per un film e cerco sicuramente spazi non omologati dove ci si nutre di differenze anche e soprattutto umane, ormai è una battaglia anche contro l’omologazione del mercato che ci fa quasi avere paura della nostra umanità, ogni volta che usciamo fuori dalle convenzioni. Per cui chi come me gira l’Italia e semplicemente cerca dei posti dove stare, se non vuole andare in posti classici da consumazione e aperitivo, si ritrova a frequentare spazi di sincerità”. Ma soprattutto si tratta di realtà che mettono in luce gli spazi in disuso, continua Germano: “Mi capita di vederne tanti abbandonati e fortunatamente tanti che vengono riattivati, con poca considerazione da parte istituzionale dell’alto valore sociale di queste iniziative e di quanto sia, soprattutto oggi, da salutare con grandissima ammirazione che delle persone rinuncino al proprio tempo libero per mettere qualcosa al servizio della collettività”. E l’attore proprio non è preoccupato dal fatto che si parla di un’occupazione, che c’è stata una denuncia da parte della proprietà e che questo potrebbe anche portare a un possibile sgombero: una cosa come quela che sta avvenendo all’ex Sani “serve, anche se dovesse andare nella peggiore delle ipotesi. Anche a me, come a tutti i bolognesi, ha fatto vedere che esiste un ennesimo spazio, e questo è anche molto grande e di proprietà nostra, perchè è di Cassa depositi e prestiti”. Spesso questi spazi “diventano supermercati o cose per arricchire terzi”, oppure restano “completamente abbandonati perchè laddove non c’è una speculazione economica lo Stato non fa più niente”. Quindi è importante che ci siano luoghi “che non producono ricchezza economica ma tanta ricchezza culturale, emotiva, umana e artistica”, c’è necessità di “spazi che nascano dal basso e non funzionino per forza con il dover vendere qualcosa”: se invece la regola è “il libero scambio, che siano legali o non legali, a me interessa l’alto valore umano”. Gli occupanti dell’ex Sani “è molto meglio se non vengono sgomberati, ma tanto se accade- conclude l’attore- andranno da un’altra parte”, perche’ si tratta di “un mondo che non si riconosce nel sistema della compravendita e quindi troverà sempre altri spazi che lo rappresentano di più”.
> Il video della performance di Germano: