Una fotografia della situazione sanitaria all’interno del carcere bolognese tramite i dati diffusi in questi giorni dall’Ausl.
Tra le molteplici criticità del carcere di Bologna c’è anche il numero elevato di detenute/i con dipendenze patologiche e disturbi di salute mentale. Lo testimoniano i dati diffusi dall’Ausl. Le persone detenute alla Dozza con una diagnosi di dipendenza patologica sono 370, di cui 28 donne e 342 uomini. Di queste, 61 sono in trattamento con terapia oppioide (dipendenti da eroina), mentre i restanti 309 sono in trattamento con altri farmaci, oltre a essere inseriti in un percorso socio-educativo individuale. Inoltre, le/i detenute/i in carico alla psichiatria forense sono in tutto 249, di cui circa un terzo prevede un percorso in collaborazione con i professionisti del SerDP. Tutto questo all’interno di un carcere perennemente sovraffollato (859 ristrette/i su una capienza di 498 posti, secondo i dati di maggio) e ripetutamente alle prese con carenze di organico del personale sanitario.
Tornando al tema delle dipendenze, la fotografia del fenomeno all’interno della Dozza “rispecchia, in proporzione- segnala l’Ausl- quella che si osserva in città. In questo momento i SerDP stanno contrastando l’incremento di persone che sviluppano dipendenza da cocaina, mentre rimane pressoché stabile la percentuale di soggetti con dipendenza da eroina ed è ubiquitaria l’assunzione di cannabinoidi associata al consumo di alcol”.
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