Lavoratori e lavoratrici agitati in appalto e Adl Cobas accusano la cooperativa Rekeep: “E dalla direzione ospedaliera solo silenzio”. Proseguono stato di agitazione e blocco degli straordinari.
I/le lavoratori e lavoratrici agitati in appalto presso l’ospedale Sant’Orsola, in comunicato diffuso da Adl Cobas, denunciano un “atto di meschina onnipotenza da parte di Rekeep”, una delle cooperative che operano al Policlinico, che “dopo dodici mesi di lavoro, peraltro somministrato tramite agenzia interinale, ha comunicato il benservito a un lavoratore”.
Prosegue il testo: “Evidentemente Rekeep preferisce continuare a mantenere un discreto numero di lavoratori e lavoratrici precari/e, a tempo determinato, che inquadra persino al primo livello (!) del Contratto Multiservizi. Vere e proprie paghe da fame, in tutti i sensi, per lavoratori che svolgono mansioni anche di un certo rischio”. Alla direzione ospedaliera “abbiamo consegnato la piattaforma di rivendicazione sindacale (tra i punti proposti : stop all’abuso di contratti a tempo determinato e a somministrazione) il giorno 2 dicembre”, ma è seguito “solo silenzio”, che “va di pari passo con le conseguenze di questo continuo ricambio di personale, nonché” con le “inadeguatezze nella gestione dell’appalto”.
Si legge in conclusione: “Oltre ad abusare di manodopera precaria e sottopagata, Rekeep va pure contro il suo interesse di gestione dell’appalto: non stabilizzando persone gia qualificate ed abituate a svolgere alcune mansioni, non facilita sicuramente un clima sereno, nonche efficiente, di gestione del lavoro, come possono evidenziare le foto qua sotto. Al lavoratore lasciato a casa va tutto il nostro supporto e solidarieta: lo stato di agitazione sindacale, cosi come il blocco totale degli straordinari, volti a raggiungere condizioni di lavoro e salariali degne, continuano”.