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Al magazzino Gsi “rischio sovraccarico” per i facchini: chiesto intervento Ausl

Questo dopo che lo sciopero del 6 e 7 giugno “è pienamente riuscito”, fanno sapere i Cobas Lavoro privato. Intanto, l’Usb: “Servizi di bigliettazione in stallo, Tper dovrebbe reinternalizzare”.

12 Giugno 2017 - 11:33

Lo sciopero del 6 e 7 giugno nel magazzino Gsi all’Interporto di Bologna “è pienamente riuscito”, riferiscono i Cobas Lavoro privato, annunciando anche che “abbiamo chiesto l’intervento dell’Ausl, che terrà monitorato il problema del rischio del sovraccarico per voi addetti al prelievo e movimentazione merci in magazzino affinchè l’azienda appaltatrice prenda misure adeguate per impedirne o ridurne la portata. Stiamo valutando di aprire una vertenza legale per malattie professionali che potreste contrarre con il vostro faticante lavoro quali: ernie discali, tendiniti varie, sindromi del tunnel carpale e altre patologie muscolo-scheletriche. Altro che false assenze e false malattie!”. Per martedì è in calendario un incontro con la Randstad (l’azienda affidataria del cambio appalto) “e porteremo avanti le nostre richieste, come un premio collettivo di 1.500 euro uguale per tutti”. Il giorno successivo i Cobas terranno un’assemblea con i lavoratori per illustrare l’esito dell’incontro.

L’Usb, intanto, torna a segnalare le “criticità” dei servizi di biglietteria di Tper, “che sono in stallo e che sono stati segnalati dagli operatori” ad oggi gestiti da una cooperativa esterna: secondo il sindacato di base “Tper dovrebbe prendere in considerazione della reinternalizzazione del servizio di bigliettazione, per aver più comunicazione tra i vari reparti e il dialogo continuo e di formazione agli addetti”.