Acabnews Bologna

Al Garibaldi 2 di Calderara rischio sfratto per 170 persone

Sgb: “Si prospetta un nuovo intervento militare, incurante di ogni diritto e di ogni forma di dignità sociale”. Intanto Social Log dà il “benvenuto a Omar e Nor, figli della lotta per la casa”.

22 Luglio 2016 - 10:25

La casa è un diritto - © Michele LapiniBen 170 persone a rischio sfratto: è la situazione che si è venuta a creare al condominio Garibaldi 2 di Calderara di Reno, appena fuori Bologna. Il caso è segnalato dal sindacato Sgb: “Negli ultimi 40 anni il condominio Garibaldi 2 di Calderara di Reno è più volte comparso sulle pagine dei giornali per i motivi più disparati: dai gravi fatti di cronaca ai numerosi eventi culturali che i suoi abitanti, spesso lasciati soli dalle istituzioni, organizzavano per combattere il degrado. A oggi due dei tre blocchi principali sono stati ristrutturati ed assegnati ma il terzo blocco, che ancora versa in condizioni di totale abbandono, è lì a ricordare il triste passato di quella struttura. Nelle scorse settimane il Tribunale di Bologna ha definitivamente sancito l’inagibilità igienico sanitaria del blocco non ristrutturato e ha quindi intimato agli inquilini di lasciare il condominio nel quale abitano da anni. Si tratta di circa 170 persone tra le quali 16 nuclei familiari con minori e individui singoli, alcuni dei quali in condizioni di fragilità sanitaria; tutti in possesso di un regolare contratto di locazione o, addirittura di un atto di proprietà. Un numero elevatissimo di persone che rischiano di finire per strada e per i quali sarà molto difficile reperire soluzioni adeguate in tempi brevi. Nella giornata di mercoledì 20 luglio una delegazione di abitanti del condominio iscritti al nostro sindacato, ha incontrato i rappresentanti della giunta e verificato la disponibilità del comune a intervenire in concreto per individuare alternative per tutti gli abitanti. La giunta calderarese , in controtendenza con quanto accade a Bologna, ha manifestato grande disponibilità al confronto. Evidenziamo altresì che, a causa di politiche abitative che da anni denunciamo e che hanno prodotto condizioni di mercato inaccessibili ai più e totale carenza di alloggi pubblici, reperire in tempi brevi abitazioni per queste persone appare impresa disperata”.

Continua il comunicato dell’Sgb: “Si prospetta, dunque, ancora una volta un intervento militare che, incurante di ogni diritto e di ogni forma di dignità sociale, procederà allo sgombero coatto dello stabile causando un’emergenza nell’emergenza che non potrà essere gestita adeguatamente. La Questura di Bologna infatti, si è dichiarata indisponibile a trattare sui tempi di sgombero mantenendo una cappa di riserbo sui tempi del suo intervento.Dichiariamo la nostra massima disponibilità a partecipare, con proposte concrete, a qualsiasi tavolo di confronto che tenga conto dei bisogni e delle possibilità degli abitanti ma, allo stesso tempo siamo pronti ad intervenire al fianco dei nostri iscritti che abitano il condominio ed a opporci a qualsiasi intervento militare teso a spazzar via i diritti dei lavoratori della logistica residenti al Garibaldi 2”.

Intanto, a Bologna, le Assemblee Occupanti e il Comitato Inquilini Resistenti con Social Log annunciano che negli ultimi giorni “sono nati due figli della lotta per la casa a Bologna: Omar e Nor nel venire al mondo hanno già conosciuto la forza delle lotte e delle resistenze per la giustizia sociale. Mamma Samira ha resistito piano dopo piano, barricata su barricata, con il suo pancione per ore ed ore allo sgombero violento e brutale organizzato dalla questura, e la famiglia Ait, genitori della piccola Nor, vivono nei palazzi di via Mario de Maria insieme alla comunità solidale che nei mesi si è costruita intorno e fuori dai Condomini Sociali Occupati dando battaglia per tutti e tutte. Cogliamo questa bella notizia per ribadire le ragioni della lotta per la casa, unica soluzione a Bologna per l’emergenza abitativa ormai divenuta cifra strutturale del nostro territorio: moratoria degli sfratti, fine degli sgomberi, requisizioni di palazzi pubblici e privati lasciati sfitti e in disuso da anni, e dirottamente delle risorse sull’edilizia residenziale pubblica. La crociata della procura contro la lotta per la casa e avallata dalla nuova giunta renziana del nostro comune punta oggi contro i palazzi dove andrà a vivere la piccola Nor, proprietà di un ricco palazzinaro e industriale di Bologna. Riteniamo che l’evidenza sociale sollevata dall’occupazione abitativa della Bolognina non verrà cancellata da minacce di sgombero e nuove violenze della celere e dei carabinieri. Davanti ad una quantità impressionante di sfratti eseguiti dagli ufficiali giudiziari continueremo a resistere, a difendere le occupazioni abitative dagli sgomberi, e a costruire nuove riappropriazioni del diritto all’abitare calpestato con tanta ferocia dalla guerra ai poveri del governo Renzi. Mai più nessuno senza casa! Benvenuti Omar e Nor!”.