Acabnews Bologna

Al Cie cala l’assistenza sanitaria

Intanto già in un caso, nei primi giorni di febbraio, la struttura di via Mattei sarebbe rimasta senza alcun presidio medico.

13 Febbraio 2013 - 19:07

All’interno del Cie, in almeno un caso, il presidio medico obbligatorio sarebbe rimasto scoperto, senza alcuna assistenza medica per i migranti trattenuti nella struttura di via Mattei (tra i quali vi e’ anche una 35enne con Hiv e sifilide). E’ accaduto nei primissimi giorni di febbraio. “So che per una mattinata il servizio e’ rimasto senza copertura- conferma la garante dei detenuti dell’Emilia-Romagna, Desi Bruno- poi pero’ la situazione e’ tornata alla normalità”.

Altre fonti interne al Cie raccontano come anche il presidio infermieristico sia rimasto piu’ volte scoperto, a partire da gennaio. E’ possibile che la situazione sia collegata al pagamento irregolare degli stipendi, ma la direzione del centro minimizza. “Abbiamo problemi organizzativi dovuti al cambio di appalto- spiega il direttore Alberto Meneghini- nei giorni scorsi c’e’ stato il cambio dell’equipe di infermieri e probabilmente anche i medici si avvicenderanno. Ci possono essere stati dei buchi nella presenza o dei medici o degli infermieri, ma un presidio minimo e’ sempre stato garantito”.

Con il cambio di appalto in favore del consorzio L’Oasi (dai 70 euro per migrante della gestione precedente si passa agli attuali 28), il Cie si adeguera’ agli standard nazionali: presenza medica otto ore al giorno per sei giorni a settimana e infermieristica 24 ore su 24. La vecchia gestione invece prevedeva una presenza medica giorno e notte più quella infermieristica per 12 ore al giorno.

Sempre il direttore, intanto, definendo “anacronistica, inefficace e repressiva” la legge che regola i Cie,  ammette che la riduzione di risorse “ha imposto riduzioni di spesa e razionalizzazioni un po’ ovunque, dalla mediazione culturale alla presenza medica. Siamo costretti ad attenerci strettamente al bando senza offrire un’ora di servizio in piu’ come invece succedeva prima, quando i vincitori venivano scelti anche in base ai servizi cosiddetti ‘migliorativi’ offerti. Se il ministero ha deciso per una gara al massimo ribasso non poteva andare diversamente”.