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Al carcere minorile la situazione è ancora critica

Ma almeno hanno finalmente comprato delle brandine per i ragazzi in sovrannumero. Alla Dozza persistono sovraffollamento e carenza di educatori, mentre molte richieste di lavoro restano inevase. Alla Rems di via Terracini, come un anno fa, continua a girare una guardia armata di pistola.

07 Novembre 2019 - 15:19

“Per l’inadeguatezza degli spazi non esiste la
possibilità di organizzare ambienti separati per minori e giovani adulti”. Antonio Ianniello, Garante per i diritti delle persone private della libertà. è tornato a segnalare la situazione critica che riguarda il carcere minorile di via del Pratello, in occasione della recente presentazione, in Comune, della relazione annuale sull’attività svolta.

Una legge del 2016 stabilisce infatti che i ragazzi possano rimanere fino ai 25 anni nel circuito della detenzione minorile, prevedendo, però la separazione fra minori e giovani adulti,  Per lo stesso motivo non è mai diventata operativa la separazione fra ragazzi imputati e condannati in via definitiva. La capienza regolamentare è di 22 persone, ma a fine giugno ne risultavano presenti 24: “In questi casi vengono approntati posti letto straordinari. Riscontriamo positivamente il recente acquisto di brandine”. Niente di scontato, dato che “prima i ragazzi si trovavano a dormire con il materasso appoggiato a terra”. Diciassette dei 24 sono  condannati in via definitiva.  “In questo contesto la notizia della possibile apertura del secondo piano, con il potenziale raddoppio dei posti  – aggiunge Ianniello – senza la previsione dell’organico suscita non poche perplessità, considerata anche la cronica limitatezza dello spazio a disposizione”. Almeno, è stato riorganizzato lo spazio esterno, con un orto e campi di calcetto, basket e volley.

Venendo invece alla casa circondariale della Dozza, la capienza regolamentare dell’istituto è fissata a 500: al 30 giugno 2019 erano 855 le persone detenute (erano 771 nel 2017 e 800 nel 2018), di cui 73 donne e 451 stranieri. Tre su cinque sono condannati in via definitiva. Spiega il Garante: “Risulta confermata la costruzione di un nuovo padiglione per ulteriori 200 posti, ma altre sembrerebbero le reali e impellenti esigenze del complesso penitenziario. Preso atto di questa opzione di edilizia, preoccupa che l’ampliamento possa avvenire senza un adeguamento dell’organico: in particolare già adesso è allarmante la carenza di educatori, solo sei”. Al 16 aprile 2019, a fonte di un organico previsto di 544 operatori risultava un organico di 473.

La domanda di lavoro è fra le richieste principali della popolazione detenuta, ma molte restano inevase. Alle dirette dipendenze dell’amministrazione penitenziaria sono impiegate circa 200 persone detenute. Esistono poi le lavorazioni in convenzione, ma tra queste Il caseificio ha sospeso l’attività (e restano ancora mensilità arretrate da corrispondere ai detenuti). Quindici detenuti lavorano nell’officina meccanica, due nel laboratorio per il disassemblaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche , quattro nella lavanderia e quattro nel laboratorio sartoriale.

Per quanto riguarda l’istruzione 391 persone frequentano i corsi scolastici, mentre al Polo universitario penitenziario risultavano a inizio 2018 46 iscritti. Al momento non si registra la presenza di bambini che vivono con madri detenute. La Dozza non ha un’apposita sezione: in caso d’occorrenza, per madre e figlio o figlia sono predisposte due camere di pernottamento.

Alla Residenza per l’esecuzione delle misure di Sicurezza (Rems) di via Terracini, la struttura che ha sostituito l’Opg meglio nota come Casa degli Svizzeri, continua a esserci incongruamente una guardia giurata armata di pistola. Ci vivono 10 donne e quattro uomini.

Ianniello ha infine aggiornato i dati sulle misure alternative alla detenzione: riguardano complessivamente 589 persone, di cui 343 sono i casi di affidamento in prova al servizio sociale, 181 detenzioni domiciliari, 46 persone in libertà vigilata. In 451 usufruiscono dell’istituto della messa alla prova.