Dopo l’intervento dell’ateneo “abbiamo deciso di rimontare le mensole nei bagni e di lasciare un chiaro segnale sui muri del rettorato”, segnala il Laboratorio Cybilla. Cambiare Rotta, invece, riferisce dell’occupazione di un’altra aula per lo svolgimento di un’iniziativa pubblica: “Gesto di denuncia della mancanza di spazi”.
Se l’ateneo fa buttare gli assorbenti gratuiti che che erano stati resi disponibili nei bagni di via Zamboni 38, le studentesse non demordono: “Dopo l’assemblea di oggi (ieri, ndr) pomeriggio, tuttə assieme, a seguito dei fatti avvenuti ieri (giovedì, ndr), abbiamo deciso di rimontare le mensole nei bagni di via Zamboni 38- segnala il Laboratorio Cybilla– e di lasciare un chiaro segnale sui muri del rettorato dell’università di Bologna indirizzato al rettore”, ovvero la scritta: “Molari ma che ci stai a fare? Qui ci sono gli assorbenti da pagare!”. Aggiunge il collettivo: “Pretendiamo assorbenti gratuiti per tuttə e che l’Unibo se ne faccia carico! Non ci fermiamo davanti a gesti e attacchi come quello di ieri (giovedì, ndr)!”.
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Sempre ieri, intanto, Cambiare Rotta ha segnalato l’occupazione di un’altra aula per lo svolgimento di un’iniziativa pubblica, in questo caso la proiezione di “Salvador Allende” di Patricio Guzman: “Abbiamo aperto l’aula 5 del dipartimento di Economia! In un’Università ed in una città che quotidianamente usano la burocrazia e la militarizzazione per rimovere spazi a chi porta cerca di costruire un’alternativa a questo modello di società, occupare un’aula è un gesto di denuncia della mancanza di spazi, che chiama direttamente in causa questo modello di università. Non vogliamo concedere alcuno spazio ad un’università che ormai asservita ai bisogni delle aziende, non si pone più il problema di essere un mezzo di emancipazione collettiva”.