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Aeroporto, 35 lavoratori rischiano il licenziamento

Cambia l’appalto, Sgb: “Mantengano posto e diritti”. Intanto scatta lo sciopero a Cup2000, torna caldo il fronte di nidi e materne comunali, inizia la mobilitazione permanente degli ispettori del lavoro. Riders, risponde il Comune: “Li incontreremo”.

14 Dicembre 2017 - 10:21

Trentacinque addetti al carico e scarico bagagli e alla pulizia degli aerei al Marconi contrattualizzati da Alpina Service potrebbero perdere il posto a seguito di un cambio d’appalto. Ieri mentre i sindacati confederali e l’Ugl incontravano le parti a Palazzo Malvezzi, Sgb ha manifestato all’esterno, spiegando: “Alla richiesta di andare al tavolo con la Città metropolitana non ci è stato dato il permesso di farlo”.

Si legge inoltre in una nota: “I lavoratori chiedono all’istituzione di intervenire perché con il nuovo appalto venga loro garantito il mantenimento del posto di lavoro e dei diritti maturati. A oggi niente si sa sulle intenzioni degli appaltanti e il rischio è quello di ritrovarsi, all’ultimo momento, a contrattare l’eventuale passaggio”.

Il Sindacato generale di base è intanto attivo su diverse altre vertenze. Martedì era in presidio sotto la Regione per la vertenza Cup2000 e ha proclamato “con un apposita assemblea lo sciopero per la prima decade di gennaio – si annuncia in un comunicato – contro il tentativo della giunta regionale di smembrare la società, attraverso la fusione con Lepida s.p.a.  e l’uscita  della stessa Rer  dalla partecipazione societaria di Cup 2000, con conseguenze negative sui lavoratori e sulla cittadinanza. L’assemblea Sgb ha anche approvato la denuncia per comportamento antisindacale, che è stata depositata ieri (martedì, ndr), nei confronti della Giunta della Rer” per aver “disatteso completamente il protocollo firmato con la stessa Sgb già nel luglio 2016. Tale protocollo conteneva un’esplicita  clausola di non esternalizzazione dei servizi in capo alla società CUP 2000 e di proseguire a convocare Sgb ai tavoli di confronto”. Secondo il sindacato, la Giunta “non solo ha lavorato sotterraneamente per avviare il processo di privatizzazione di Cup 2000, ma ha escluso da ogni confronto sindacale Sgb. L’affidabilità di questa Giunta e di questa direzione generale si possono misurare anche dall’impegno, preso pubblicamente in occasione della protesta da parte dei delegati Sgb in Assemblea legislativa dello scorso mese, di convocare un apposito incontro e che come sempre  è stato disatteso. Sgb, nonostante il protocollo e l’impegno pubblico, non è stata nemmeno convocata alla trattativa contestata ieri (martedì, ndr) dai lavoratori”.

Resta caldo anche il fronte di nidi e materne comunali. Scrive sempre Sgb: “Dopo l’annuncio da parte della Giunta Merola, dell’introduzione  della tassa di frequenza per le scuole dell’infanzia nell’anno scolastico 2017/ 2018 educativi, parte il dibattito nel Comune di Bologna, sui nidi aperti a Natale, Pasqua e nel mese di agosto, a seguito dell’approvazione della legge regionale sui servizi educativi. E’ il presidente della Istituzione scuola educazione, Paolo Marcheselli, a chiedere che si apra la discussione sull’apertura dei nidi comunali,  durante le feste ed in estate, mentre i primi a mettere in pratica le direttive della legge regionale, saranno i nidi gestiti dalla cooperativa Dolce. È necessario spiegare come la cooperativa Dolce gestisce le lavoratrici, aggiungendo alla miseria del contratto nazionale delle cooperative sociali la sospensione di salario e diritti, durante il periodo in cui le scuole sono chiuse. Lavoratrici che, pur avendo un contratto a tempo indeterminato, sono soggette ad una flessibilità vicino alla schiavitù. Ci sembra di capire che la gestione dei nidi comunali, durante i periodi festivi, potrebbe essere affidata ai privati, visto che la IES ha dimostrato di non essere  in grado  nemmeno di far funzionare i centri estivi!! Chi ha posto l’esigenza dell’apertura dei nidi anche nei giorni festivi, ha pensato  ai piccoli utenti, bambine e bambini? Così facendo, i nidi assomiglieranno sempre più a baby parking, piuttosto  che a luoghi dove sviluppare un progetto pedagogico. Siamo di fronte ad una pedagogia, sempre più al servizio  del profitto, che  calpesta i diritti dei bambini e delle lavoratrici. Questa nuova organizzazione rappresenterebbe un ulteriore regalo alle cooperative che da sempre garantiscono servizi pubblici  attraverso lo sfruttamento del lavoro; un ulteriore passo verso la privatizzazione. E’ inaccettabile la presa di posizione  di quei sindacati che, attraverso le firme di contratti ed accordi, hanno permesso in questi anni l’obbligatorietà del lavoro festivo, oggi (ieri, ndr) concordano con  l’apertura dei nidi durante le feste,come risposta alle  esigenze di donne sfruttate,  come quelle impiegate  nel commercio, nel turismo, nel  terzo settore. Sgb ha già espresso la contrarietà all’introduzione della tassa di frequenza così come è contraria all’apertura dei nidi nei giorni festivi, nel mese di agosto e  all’ obbligo di lavorare nei giorni festivi. Presto SGB si mobiliterà in difesa dei diritti delle lavoratrici , delle bambine e dei bambini di Bologna”.

Usb, invece, ha volantinato martedì insieme agli ispettori del lavoro, aprendo una mobilitazione permanente che prevede 30 minuti di presidio a giorni alterni sotto la sede di viale Masini.  A problemi antichi (aggressioni fisiche e verbali durante i sopralluoghi, spostamenti con mezzi propri, mancata revisione dei criteri di rimborso, mezzi tecnologici vetusti) vanno ad aggiungersi le magagne di una riforma introdotta all’inizio di quest’anno che ha diviso l’organizzazione in Ispettorato nazionale del lavoro e Agenzia nazionale politiche attive del lavoro, causando l’accorpamento di dipendenti di enti diversi (Ispettorato lavoro, Inps e Inail) con salari differenti a parità di mansioni e il taglio del fondo di produttivita’ del 50%.

C’è infine da registrare che il Comune ha battuto un colpo rispetto alla lotta dei riders, con l’assessore Lepore che annuncia la convocazione di  “un incontro per affrontare tutte le problematiche che loro pongono, non soltanto relative ai temi del lavoro e assicurativi, ma anche di altre questioni legate alla mobilità e alla città”. Staremo a vedere.