I fatti risalgono al 2017: “Solo la lotta è riuscita ad ottenere una soluzione per quella famiglia- racconta l’Usb- mentre lo Stato si è limitato a denunciare e processare un militante costruendo accuse del tutto pretestuose”. Federazione del sociale: “Si apre finalmente l’interlocuzione con il Comune su carovita, aumenti e bollette. Ecco le nostre proposte”.
Ieri si è tenuto il processo contro un delegato dell’Usb che nel giugno 2017, insieme ad attivisti e solidali, era impegnato a difendere una famiglia da uno sfratto: “Famiglia con cinque figli in graduatoria e prossima ad ottenere una casa popolare. In quell’occasione la problematica sociale del diritto abitare – lungi dall’offrire una soluzione adeguata – è stata affrontata manu militari dall’amministrazione comunale. Solo la lotta è riuscita ad ottenere una soluzione per quella famiglia mentre lo Stato si è limitato a denunciare e processare un militante costruendo accuse del tutto pretestuose per lesioni e violenze alle forze dell’ordine che si sono rivelate infondate alla luce delle testimonianze raccolte. Si è concluso così con un’assoluzione il processo perché il fatto non sussiste”, riferisce l’Usb.
“Mentre accogliamo con soddisfazione l’assoluzione del nostro compagno- continua il sindacato- oggi siamo di nuovo sotto processo. Infatti, il giorno successivo all’omicidio padronale del facchino sindacalista Usb Abd Elsalam, assassinato durante un picchetto davanti alla Gls di Piacenza, l’Usb avevano manifestato in numerose città d’Italia chiedendo giustizia e verità. A Bologna il corteo è stato duramente caricato dalla polizia la quale ha poi denunciato gli attivisti per resistenza e manifestazione non autorizzata (era evidentemente impossibile dare il preavviso di tre giorni per la richiesta non potendo prevedere l’omicidio di un proprio delegato). Un’altra volta affrontiamo sulla nostra pelle e denunciamo come la risposta dello Stato alle legittime lotte sociali siano processi e manganelli a difesa della proprietà privata e del profitto. La repressione non ferma però chi ogni giorno lotta per i diritti sociali e la dignità del lavoro contro i soprusi e lo sfruttamento”.
Nel frattempo, “si apre finalmente l’interlocuzione con il Comune di Bologna sulla questione carovita, aumenti e bollette”, fa sapere la Federazione del sociale Emilia-Romagna: “Grazie alla mobilitazione delle ultime settimane e l’entrata in sala consigliare di venerdì durante il question time, portiamo le nostre rivendicazioni ad un tavolo con gli assessori competenti, determinati a rivendicare soluzioni per chi ogni giorno subisce gli effetti di questa crisi!”. La prima proposta riguard la riduzione delle bollette per coloro che non hanno possibilità di pagare: “Isee corrente inferiore a 24.016 euro, attuale limite di permanenza in casa popolare, con eventuali maggiorazioni per minori a carico; nuclei in cui uno o più componenti hanno perso il lavoro negli ultimi due anni; nuclei sotto sfratto”. Le altre proposte sono: “Azzeramento della tassa comunale sui rifiuti (Tari); individuazione di un paniere di beni essenziali, avviamento di vertenza cittadina con giunta comunale e associazioni di categoria coinvolte nella Gdo per attribuire prezzi calmierati ai beni individuati; riduzione delle rette di asili e nidi comunali; riduzione dei costi del trasporto pubblico urbano e interurbano, con particolare riguardo a pendolari per lavoro; piano di assegnazioni straordinarie di case popolari tramite utilizzo immediato dello sfitto pubblico e privato; blocco degli sfratti in abitazioni pubbliche e private”.