Acabnews Bologna

Porretta, metalmeccanici FIOM sotto sede Cisl: il segretario Alberani chiama il prefetto

La manifestazione di oggi rientra negli ‘scioperi a catena’ che la Fiom ha lanciato a Bologna per contestare l’accordo separato sul contratto dei metalmeccanici, sottoscritto solo da Fim e Uilm.

17 Novembre 2009 - 16:07

Analoghe iniziative si erano già tenute nei giorni scorsi a Sasso Marconi, Budrio, San Lazzaro, Funo e ieri a Bologna.

Continuano, promosse dalla FIOM, le iniziative di lotta dei metalmeccanici bolognesi contro la crisi, l’accordo separato del contratto di lavoro e la democrazia sindacale.
Dopo essere state ieri mattina in massa a Palazzo d’Accursio per richiedere l’indizione di un consiglio comunale straordinario e lanciare una campagna per il blocco dei licenziamenti per tutto il 2010, questa mattina le tute blu era in strada a Porretta Terme. E’ stata una manifestazione di circa trecento persone che raccoglieva lavoratori delle fabbriche dell’Appennino bolognese. Partito dalla DEM, il corteo ha raggiunto il centro di Porretta, con una puntata ‘finale’ davanti alla locale sede della Cisl, dove sono partiti cori di “referendum, referendum” , insieme a qualche “vergogna, vergogna”.
Mentre il segretario della FIOM Papignani teneva il comizio, un’operaia della SAECO di Gaggio Montano gli ha consegnato un pacchetto di 20 cambi-tessera di compagni di lavoro della sua fabbrica che sancivano il passaggio dalla Fim-Cisl alla Fiom-Cgil.
La manifestazione di oggi rientra negli ‘scioperi a catena’ che la Fiom ha lanciato a Bologna per contestare l’accordo separato sul contratto dei metalmeccanici, sottoscritto solo da Fim e Uilm. Analoghe iniziative si erano già tenute nei giorni scorsi a Sasso Marconi, Budrio, San Lazzaro, Funo e ieri a Bologna.
La contestazione davanti alla sede della CISL di Porretta e forse anche la perdita di 20 tessere hanno fatto perdere la testa al segretario provinciale del sindacato di Bonanni, Alessandro Alberani, che ha rilasciato una dichiarazione che avrà l’effetto della benzina sul fuoco: “Queste marce contro i sindacati democratici ci riportano purtroppo a un passato che tutti vogliamo dimenticare. Sono forme d’intimidazione organizzate volutamente che producono soltanto divisioni e tensioni. Dopo l’invasione della sala del Consiglio comunale ieri, oggi c’è stata un’altra espressione di prepotenza e di arroganza: sono iniziative indegne della democrazia. Abbiamo fino ad oggi volutamente tenuto il tono basso, ma non è più possibile”.
Alberani, a un certo punto, si è messo a straparlare: “Condanno senz’appello il corteo dei metalmeccanici della Fiom che questa mattina si è spinto a manifestare fino alla sede della Cisl di Porretta, di fatto il tono intimidatorio che aveva non è stato molto diverso da quello di un’iniziativa di stampo fascista. Davanti alla sede della Cisl di Porretta sono dovute arrivare anche le forze dell’ordine; i nostri funzionari sindacali sono stati invitati a non uscire dalla sede e a non cedere alle provocazioni della Fiom. Se fosse successo questo, la situazione sarebbe degenerata…”.
Dopo queste “belle parole”, il segretario Alberani ha anche deciso di chiamare il prefetto Angelo Tranfaglia per informarlo della situazione: “Fino ad oggi abbiamo cercato di tenere la polemica sottotono ma a questo punto sono stato costretto a telefonare al prefetto perché i nostri delegati sono preoccupati”.
Per rimestare ancora di più nel torbido, Alberani ha raccontato solo ora una storiella che sarebbe capitata un po’ di tempo fa: “Negli ultimi due mesi nel parcheggio della Cisl bolognese sono state tagliate le gomme ben due volte all’auto del segretario della FIM, Marino Mazzini. Non avevamo volutamente denunciato questi fatti perché volevamo tenere il tono basso. Oggi però sono costretto, davanti alla preoccupazione dei nostri delegati, a non passare più sopra a nulla”.
In un delirio di apoteosi apologetica del contratto firmato da FIM e UILM, Alberani, per concludere, ha avuto lo stomaco di raccontarla così: “l’atteggiamento della FIOM rischia di spostare l’attenzione  dai veri problemi dei lavoratori e della crisi a polemiche e divisioni su un contratto che ha portato più soldi in busta paga ai lavoratori metalmeccanici senza un’ora di sciopero. Per la FIOM raggiungere un risultato senza lo sciopero non ha senso. Per la Cisl, invece, le parole per affrontare la crisi sono responsabilità e contrattazione”.
Forse a tante balle insieme, tutte in un’unica puntata, fa fatica a crederci anche chi le ha fatte uscire dalla sua bocca.