“Passioni al lavoro: ambivalenze dei processi di soggettivazione nel lavoro della conoscenza”. A seguire presentazione del libro “La rivista Primo Maggio”. Venerdi’ 26 ore 15 in via San Petronio vecchio 30/a.
Passioni al lavoro: ambivalenze dei processi di soggettivazione nel lavoro della conoscenza”.
con Federico Chicchi, Sandro Mezzadra, Adalgiso Amendola, Gigi Roggero, Anna Curcio.
Il 25 novembre il Cidospel del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna organizza un importante seminario dedicato alla tematica delle trasformazioni del lavoro contemporaneo dal titolo “Lavoro in frantumi”. L’idea di organizzare questa tavola rotonda a Bartleby, nata anche grazie alle collaborazioni che da anni portiamo avanti con ricercatori e docenti afferenti alla facoltà di Scienze Politiche, si pone in stretta continuità con questo appuntamento di discussione e confronto.
In qualche modo l’idea proprio quella di proseguire i lavori del convegno dentro a una modalità di discussione in parte differente, e di mettere in relazione la ricchezza di alcuni progetti di ricerca accademici con le attività di autoformazione che come studenti, ricercatori e attivisti portiamo avanti da anni nelle nostre facoltà.nIn questa tavola rotonda ci farebbe molto piacere provare a mettere a fuoco, da diverse prospettive, il rapporto che esiste all’interno del capitalismo contemporaneo tra produzione del valore e produzione di soggettività.
Per dirla in termini di estrema sintesi, siamo partiti da un assunto: quello che produce il valore, è ormai la produzione comune delle soggettività.
Quando diciamo che la produzione è divenuta “comune”, non intendiamo negare che esistano ancora delle fabbriche, dei corpi disciplinati, a volte massacrati, e delle catene di lavoro. Affermiamo solo che lo stesso principio della produzione, il suo baricentro, è ora spiazzato rispetto alle sue tradizionali filiere; che creare valore, oggi, significa in primis connettere, mettere in rete le soggettività e quindi sviare, captare, misurare e infine appropriarsi di quel comune che viene prodotto attraverso le loro emergenti relazioni cooperative: il capitalismo contemporaneo esplicita e radicalizza il suo bisogno di soggettività, ne è dipendente. Per tutte queste ragioni il governo della soggettività costituisce oggi un terreno politico assolutamente decisivo.
Siamo convinti che, partendo da questa premessa, sia decisivo provare ad indagare come, nell’esperienza del lavoro, vengano messi in stretta relazione “le passioni della creazione” con l’esperienza dello sfruttamento.
Nella nostra attività di autoformazione stiamo ritagliando il campo di indagine attorno ai cosiddetti Lavoratori della conoscenza, e ci siamo soffermati su saggi e inchieste che provano a descrivere qualità e nuove composizioni del lavoro, stili di vita, immaginari e processi di segmentazione e individualizzazione del sociale.
Abbiamo la sensazione che, a fianco di condizioni salariali e contrattuali sempre più misere, la messa al lavoro delle passioni ci restituisca lo spazio dentro al quale si articolano i processi di integrazione aziendale, le forme del riconoscimento del proprio sé, l’edificazione di regimi di verità e immaginari assolutamente decisivi per creare quei “mondi di aspettativa” e quegli orizzonti di senso senza i quali gli apparati di cattura, le pratiche di ricatto e subordinazione, la svalorizzazione delle condizioni economiche farebbero grossa fatica ad essere accettate. Ma il gioco delle passioni, in una economia della soggettività che viene immessa senza resti al lavoro, può al contempo essere un piano decisivo per creare nuovi modi di vivere, produrre, lottare. La domanda cui vorremmo tentare di rispondere in questo incontro è allora come è possibile ribaltare il segno dell’appropriazione privata dell’eccedenza comune del valore, come è possibile dare dignità e affermare le ragioni delle nostre passioni creative?
Bartleby spazio autogestito
A seguire, alle 19.00 presentazione de “La rivista Primo Maggio”
Saranno presenti Valerio Evangelisti, Sergio Bologna e Christian Marazzi