Con l'accusa di concorso nell’esecuzione materiale dell’attentato alla stazione del 2 agosto 1980, insieme agli altri tre militanti dell'organizzazione neofascista "Nuclei armati rivoluzionari" riconosciuti colpevoli con sentenze definitive: Francesca Mambro, Giuseppe Valerio Fioravanti, Luigi Ciavardini.
I giudici: Paolo Bellini era nel commando della bomba alla stazione, al soldo della P2 e coordinato dai servizi
Le motivazioni della sentenza di secondo grado che ha confermato "senza ombra di dubbio" non solo la condanna all'ergastolo per l'ex militante neofascista come quinto esecutore dell'attentato ma anche la catena di comando che ne era all'origine e il flusso di denaro.
Strage, confermata in appello la condanna all’ergastolo per Paolo Bellini
Restano anche le condanne rispettivamente a sei e quattro anni, per reati minori, dell'ex capitano dei Carabinieri Piergiorgio Segatel e di Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini. I familari: "La chiave di lettura della strategia della tensione parte dalla P2, passa per i vertici dei Servizi e arriva ai terroristi fascisti".
Il 2 agosto 1980 i neofascisti mossi da “fine politico eversivo”, con la P2 “interesse convergente”
La Corte d'Appello ha pubblicato le motivazioni della sentenza con cui a settembre ha condannato Gilberto Cavalini per concorso nell'attentato alla stazione, riqualificando il reato da strage comune a strage politica. Procede intanto l'altro processo di secondo grado, a carico di Paolo Bellini.
Comprendere il 2 agosto: un glossario della strage di Bologna
Quello che c’è da sapere sull’attentato che uccise 85 persone alla Stazione il 2 agosto 1980: chi erano i fascisti di Nar e Avanguardia Nazionale, quali pezzi di Stato agirono, il ruolo della loggia massonica P2, i processi e i depistaggi.
Strage, il riesame ha respinto il ricorso di Paolo Bellini: resta in carcere
Confermata la custodia cautelare in carcere per l'ex militante neofascista, condannato in primo grado alla pena dell'ergastolo per concorso nell'attentato alla stazione di 43 anni fa.
Strage, per la Procura generale c’era rischio che Paolo Bellini fuggisse in Ucraina
"Mi devi aiutare, devo scappare", diceva in un'intercettazione alla moglie, originaria del paese invaso dalla Russia, l'ex militante neofascista condannato in primo grado per concorso nell'attentato del 2 agosto 1980. Per questo i magistrati chiedono la conferma della custodia cautelare.
Strage, arrestato Paolo Bellini: minacce a una teste e a un giudice
La misura cautelare per l'ex neofascista condannato in primo grado come quinto esecutore dell'attentato del 2 agosto 1980 è stata disposta dalla Corte d'assise d'appello in seguito ad alcune intercettazioni.
Strage, la pista palestinese fa cilecca un’altra volta
E anche quella su un'ipotetica 86a vittima. Succede al processo di appello per l'ex militante neofascista Gilberto Cavallini, condannato in primo grado all'ergastolo, ma in realtà succede sempre.
Strage, la sentenza è “un punto fermo”: D’Amato e Gelli sono i mandanti
La Corte d'Assise ha pubblicato le motivazione della pronuncia con cui un anno fa condannò in primo grado all'ergastolo l'ex militante di Avanguardia nazionale Paolo Bellini, figura che "conferma il collegamento tra l’azione della manovalanza neofascista e l’eterodirezione occulta e il finanziamento da parte di centri di potere".
Strage, processo Bellini svela “un quadro inquietante”
Emerge un contesto in cui "erano coinvolti alti responsabili di settori deviati dei servizi di intelligence, controllati dalla P2 di Licio Gelli, in un'ottica di continuità con le stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia": sono le parole della procuratrice generale di Bologna, nell'attesa delle motivazioni della sentenza di primo grado.
Strage, due appelli distinti per Bellini e Cavallini
Molto probabilmente non ci sarà l'unificazione, a lungo ipotizzata, dei due procedimenti sull'attentato del 2 agosto 1980 alla stazione: l'inizio dell'appello per Cavallini è già fissato per il 19 aprile mentre per Bellini (condannato con Segatel e Catracchia) si attendono ancora le motivazioni della sentenza di primo grado.