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14N, “Legacoop tenta di non riconoscere lo sciopero”

Cobas: “Lavoratori sappiano che possono partecipare”. Exarchia domani volantina contro ‘Recruiting Day”. Agli appuntamenti lanciati nei giorni scorsi da altre realtà si aggiunge quello di Hobo: alle 9,30 in Filippo Re.

13 Novembre 2014 - 19:00

“Lo sciopero generale nazionale e sociale del 14 novembre è legittimo e sappiano lavoratrici e lavoratori che possono partecipare”. E’ il messaggio ribadito dai Cobas, visti i “comportamenti scorretti della Legacoop e delle cooperative che non intendono riconoscere questo sciopero”. Il sindacato di base, in particolare, chiama in causa la coop Cadiai, che “sostiene di non voler riconoscere lo sciopero del 14N”. Avvertono dunque i Cobas: “In caso di comportamenti antisindacali, ricorreremo in ogni sede opportuna”.

Segnaliamo, inoltre, che agli appuntamenti già lanciati per domani dalle altre realtà si aggiunge quello di Hobo: “E’ tempo di sciopero sociale. Sincronizziamo le lotte, incrociamo i conflitti. Appuntamento alle 9,30 al campus di Filippo Re. Saremo itineranti e imprevedibili”.

Il collettivo Exarchia, infine, anticipa il volantino che distribuirà domani in piazza: “Il prossimo 26 novembre, presso i locali della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, si terrà il Recruiting Day. Si tratta della ‘versione invernale’ del Career Day, il nome con il quale viene chiamata l’annuale fiera della precarietà promossa dall’Università e da diverse aziende. Questi eventi si propongono di ‘offrire opportunità di lavoro’ a studenti e laureati: in realtà sono l’ennesimo tentativo di cercare lavoro gratuito o sottopagato da parte delle aziende.
Non ci vuole molto a rendersene conto: nel portale web le aziende promotrici sono per lo più grandi colossi che offrono, nemmeno tanto velatamente, tirocini e stage non retribuiti presentati come ‘importanti esperienze di lavoro’. Un ributtante eufemismo per definire lo sfruttamento del lavoro gratuito, privo di diritti e garanzie: lavorare nei call center, a riempire scaffali nei grandi magazzini o come stagisti usa-e-getta. Tra le aziende partecipanti spiccano nomi legati a F.I.CO., nuova ‘grande opera’ bolognese promossa da Farinetti e dal gruppo Eataly, che assieme all’EXPO costituisce il laboratorio per la realizzazione delle politiche di governo in materia di lavoro incarnate dal Jobs Act: nuove forme di sfruttamento e precarietà. Il Recruiting Day, con tutto ciò che rappresenta, viene promosso dall’Università di Bologna, a sancire ancora una volta quel nesso tra mondo della formazione e precarietà che informa le nostre vite. Un ulteriore tassello di quel modello di Università-azienda che sempre più negli anni è andato affermandosi, veicolato da tutti i governi che si sono succeduti dal 1999, anno del Bologna Process, ad oggi. Crediamo che a questa Università che ci rende esperienza ‘normale’ e quotidiana lo sfruttamento e la precarietà, si debba opporre la libera circolazione dei saperi all’interno di percorsi di autoformazione e di autogestione delle nostre conoscenze e dei nostri desideri. Contro l’università-azienda, condividiamo saperi senza fondare poteri!”.