Ateneo: ricercatori precari e studenti del laboratorio di autoformazione strappano un incontro a Dionigi sull’applicazione della Legge Gelmini. Ma ribadiscono: «Serve un tavolo che prenda decisioni vere»
Blitz in rettorato, stamattina, del Coordinamento dei precari della ricerca insieme agli studenti del Laboratorio di autoformazione di Lettere e all’Flc-Cgil.
Ricercatori e studenti, entrati in via Zamboni 33 con lo striscione «Senza ricerca il futuro non comincia», hanno incontrato il presidente della commissione personale e il direttore dell’area personale dell’Alma Mater, che hanno comunicato ai ricercatori l’intenzione di riunire una commissione istruttoria ampliandola a rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e dei ricercatori precari.
I Ricercatori hanno però sottolineato come da settembre non sia arrivata alcuna risposta alle questioni sollevate, relative all’applicazione della Legge Gelmini che di fatto elimina la figura del ricercatore a tempo pieno. Serve un tavolo dal quale «escano decisioni vere», ha ribadito Michele, studente del Laboratorio autoformazione.
Dopo alcuni minuti è apparso il rettore Dionigi che, pur contrariato dal blitz, ha concesso ai dimostranti un incontro per venerdì prossimo alle 15.
Secondo dati forniti dal Coordinamento, a fronte di circa 2.700 ricercatori strutturati, i precari sono più di tremila: 1.057 assegnisti, 1.565 docenti a contratto retribuiti e altri 69 non retribuiti, 270 tutor, 19 lettori e 67 esperti o collaboratori linquistici.